Una serie di associazioni di categoria delle imprese agricole, artigiane, commerciali, cooperative e della piccola e media industria, hanno diffuso un manifesto contro la plastic tax, sostenendo che è inutile per l’ambiente e dannosa per le aziende, e chiedendone la soppressione. I firmatari sono Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Confesercenti, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Confapi, Agci. Secondo il manifesto, la plastic tax prevista in manovra “non è sostenibile sotto il profilo ambientale sociale ed economico, ma è una imposta finalizzata soltanto ad aumentare le entrate pubbliche. Non è uno strumento di promozione e sviluppo delle attività di riciclaggio e di recupero. Non orienta la transizione delle imprese verso tecnologie più efficienti. Non orienta i consumi. Non riduce la produzione di rifiuti. Aumenta i prezzi dei prodotti, non crea lavoro e penalizza la competitività di importanti settori del Made in Italy.”
C’è poi da registrare la presa di posizione di Coca-Cola Hbc Italia: “Il combinato disposto di plastic tax e sugar tax di cui si sta discutendo in finanziaria per Coca-Cola Hbc Italia pesa 180 mln di euro, una cifra spropositata con la quale è difficile ragionare in questo momento”, dice Giangiacomo Pierini, direttore Affari Istituzionali Coca-Cola Hbc Italia sottolineando che “la tassa sullo zucchero è più una ‘tassa sulla dolcezza’ visto che sono comprese tutte le bevande dolci con o senza zucchero, con o senza calorie”. “Stiamo valutando diverse opzioni per rispondere ad una tassa che prevede, ad esempio, un aumento della materia prima, il Pet, del 110%: aumenti di costo di questo tipo non possono essere assorbiti dalla struttura industriale presente sul Paese – continua il direttore – In questo momento abbiamo tre stabilimenti di produzione di bevande gassate uno al Nord, a Nogara, vicino a Verona, uno a Oricola e uno a Marcianise in Campania, i due stabilimenti del Centro e del Sud sono quelli più a rischio. Lo stabilimento di Oricola produce solo bevande gassate in Pet e non è riconvertibile“. Inaugurato nel 1988, con cinque linee produttive produce circa 230 milioni di litri di bevande all’anno, conta 286 dipendenti diretti e un indotto di oltre 1700 posti di lavoro. Da qui l’appello di Pierini: “Al governo chiediamo di sedersi a un tavolo e di discutere con noi perché queste tasse non vanno né nella direzione di migliorare la tutela dell’ambiente né l’obesità”.
A fronte di queste proteste c’è però l’annuncio dell’ultim’ora del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che la misura sulla plastic tax verrà modificata e che è già pronto l’emendamento per cambiarla: “La misura sarà profondamente rivista con un emendamento del governo che sarà formalizzato la prossima settimana. La proposta – ha spiegato Gualtieri – sarà frutto del confronto con le categorie interessate e per effetto della “calibrazione” il gettito sarà significativamente ridotto e la modulazione sarà collegata a incentivare il riciclo e l’innovazione tecnologica”