TRACCIABILITA’ RIFIUTI: SOPPRESSO IL SISTRI COSA ACCADRA’?

Con  la soppressione del sistema Sistri a partire dal 1° gennaio 2019 è attualmente all’esame del Parlamento il nuovo  disegno di legge che regolerà il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Quello sul quale si sta lavorando è un sistema di monitoraggio su tre livelli. La definizione delle regole e la vigilanza del sistema saranno nelle mani dirette del Ministero dell’Ambiente, mentre l’assistenza alle imprese e la gestione della parte informatica del sistema dovrebbero invece essere affidate all’esterno. In sintesi nel nuovo sistema di monitoraggio dei rifiuti è prevista una struttura ministeriale che sovraintenderà alla stesura delle regole, ne coordinerà e vigilerà l’applicazione; una struttura di assistenza e interfaccia con le imprese per l’applicazione delle regole che sarà  e in grado di garantire interazione rispetto alle problematiche e alle necessità operative e una struttura tecnologica composta da una parte software e da una parte hardware. L’architettura a tre livelli ipotizzata nella relazione tecnica al ddl appare coerente con quella prefigurata dal decreto legge 135/2018 in corso di conversione in legge che prevede la definizione di un “nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti organizzato e gestito direttamente dal ministero dell’ambiente“. Ricordiamo che fino alla operatività del futuro sistema (gestito dal Ministero dell’Ambiente), il tracciamento dei rifiuti è soddisfatto con le vecchie regole, quelle precedenti al 2010: MUD, registro di carico scarico e formulari di trasporto anche in formato digitale