CONOSCETE DAVVERO LE GRANDI AZIENDE ITALIANE? (di Mario Gugliotta – AD Gea srl)

In questi giorni si fa un gran parlare delle nomine ai vertici delle grandi aziende nazionali a partecipazione pubblica, dalla Cassa Depositi e Prestiti, alla RAI o alle FS. Tante Aziende, una quarantina, che devono rinnovare il CdA in scadenza o già scaduto e che vedono impegnato il Governo in trattative serrate per scegliere al meglio i nuovi amministratori e consiglieri. Ma quanto valgono le principali Aziende pubbliche o a partecipazione pubblica in termini di fatturato? Escludendo la Cassa Depositi e Prestiti che è una istituzione finanziaria, diamo qualche numero ricavato da una semplice ricerca su internet. Le aziende dei trasporti, ANAS e FS – cioè le Aziende che fanno muovere gli italiani – fatturano rispettivamente 1,8 e 9,3  miliardi di euro (Mld). La RAI, prima azienda culturale italiana, vale un fatturato di 2,8 Mld. Più alto è il fatturato di Poste Italiane che arriva a circa 30 Mld. La parte del leone la fanno le aziende del settore energia: l’ENI 55 Mld e l’ENEL ben 75 Mld, entrambe però quotate in Borsa e quindi parzialmente fuori dalla semplice logica politica di spartizione. Un ruolo importante tra le aziende a totale controllo pubblico ce l’ha invece il GSE SpA (Gestore dei Servizi Energetici), ovvero la società di Stato che, principalmente, gestisce l’erogazione degli incentivi alle energie rinnovabili e al risparmio energetico. Sapete a quanto ammonta il fatturato? A ben 30 miliardi di euro (dato di bilancio 2016). Mentre i media ci informano quotidianamente sullo sviluppo nelle nomine in RAI o in FS, meno risalto viene dato ad un settore fondamentale per l’economia nazionale, per la sicurezza energetica e per gli impegni assunti in sede internazionale dall’Italia, la nomina del nuovo CdA del GSE, una società che gestisce il triplo del fatturato delle Ferrovie dello Stato o 12 volte quello della televisione pubblica. Perché non se ne parla mai? Forse perché è un tema noioso per soli adepti, o forse perché per gestire un’azienda come il GSE servono competenze e non basta l’appartenenza politica? Di fatto aspettiamo la nomina del successore del dott. Sperandini che dovrebbe avvenire in occasione della prossima assemblea convocata per il 2 agosto. Da operatori del settore non possiamo che augurarci una nomina competente e lungimirante, che ridia ascolto ad un settore che da anni aspetta il rilancio. Il combinato disposto tra il rispetto degli impegni, l’aggiornamento e l’attuazione della SEN, nonché il dare risposta ad un mercato pronto ad un nuovo balzo in avanti, fa del GSE un Ente fondamentale per i prossimi anni, che dovrà gestire e stimolare il percorso di decarbonizzazione attraverso una transizione energetica sostenibile. Sarebbe quindi importante (e per alcuni anche interessante) dare la giusta attenzione mediatica al dibattito politico che porterà a questa nuova nomina.