IPCC: I CAMBIAMENTI CLIMATICI PROVOCHERANNO FAME E MIGRAZIONI

Il riscaldamento globale causato dall’uomo farà aumentare la siccità e le piogge estreme in tutto il mondo, pregiudicando la produzione agricola e la sicurezza delle forniture alimentari. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto le popolazioni più povere di Africa e Asia, con guerre e migrazioni. Ma anche il Mediterraneo è ad alto rischio di desertificazione e incendi. Lo prevede il rapporto “Cambiamento climatico e territorio” del comitato scientifico dell’Onu sul clima, l’Ipcc, diffuso la scorsa settimana. Già nel 2018 l’Ipcc aveva pubblicato un rapporto sul clima che avvertiva che, se il mondo non riduce subito l’emissione dei gas serra, già nel 2030 il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di +1,5 gradi dai livelli pre-industriali e se il cambiamento climatico raggiungerà o supererà i 2 gradi i rischi saranno davvero “molto alti”. Il nuovo rapporto – realizzato da 66 ricercatori da tutto il mondo, fra i quali l’italiana Angela Morelli – si concentra invece sul rapporto fra il cambiamento climatico e il territorio, studiando le conseguenze del riscaldamento su agricoltura e foreste: nelle regioni aride, il cambiamento climatico e la desertificazione causeranno riduzioni nella produttività dei raccolti e del bestiame con l’inevitabile aumento delle migrazioni sia all’interno dei paesi che fra un paese e l’altro.

REPORT “CAMBIAMENTO CLIMATICO E TERRITORIO” (INGLESE)

LUCA PARMITANO DALLO SPAZIO RACCONTA GLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

Come ho trovato la Terra dopo sei anni?  Meno bene, di sicuro. Ai miei occhi c’è stato un peggioramento causato dal riscaldamento globale del pianeta Terra. Dalla Stazione Spaziale ne noti i dettagli e i risultati scientifici lo confermano. Deserti che avanzano, ghiacci che si sciolgono… è un problema cui va posto rimedio quanto prima. E chi guida le nostre nazioni deve fare di tutto se non per invertire questa situazione, quanto meno per rallentarla” così Luca Parmitano ha raccontato come vede il nostro pianeta, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto dalla Stazione Spaziale Internazionale per la missione Beyond. Parmitano che si è collegato con i giornalisti presenti presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano ha descritto i dettagli di quello che sarà il suo lavoro nel corso dei prossimi mesi. Parlando del riscaldamento globale Parmitano ha concluso: “Spero che le nostre parole possano allarmare davvero verso il nemico numero uno di oggi

COP24: 20 ANNI PER SALVARE IL PIANETA DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Tocca ad  Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite dare il via ai lavori di COP24 a Katowice e lo fa con un discorso durissimo: “Anche se assistiamo a devastanti impatti climatici che causano il caos in tutto il mondo, non stiamo ancora facendo abbastanza…Il cambiamento climatico è più veloce di noi e dobbiamo recuperare il ritardo prima che sia troppo tardi. Già oggi per molte persone e Paesi, è una questione di vita o di morte”. Gli fa eco Gebru Jember Endalew, Presidente delle delegazioni dei Paesi meno sviluppati (Ldc): “Siamo i meno responsabili del cambiamento climatico, ma anche i più vulnerabili alle sue conseguenze”. Soltanto pochi giorni fa l’agenzia meteo dell’Onu, la World meteorological organization (Wmo), ha affermato che la temperatura media globale per il 2018 dovrebbe essere la quarta più alta mai registrata. Un altro dato che dovrebbe far riflettere è quello che arriva  dall’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo la quale il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi ridurrebbe l’inquinamento atmosferico, salvando oltre un milione di vite umane all’anno entro il 2030, ma questo non sembra interessare il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che nei giorni scorsi ha confermato l’intenzione di uscire dall’Accordo di Parigi. “20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori” ha confermato il Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Walter Ricciardi sottolineando che “già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno”.  “Lo stato di salute del Pianeta ci impone il massimo sforzo e anche di fare presto. Faremo di tutto per innalzare l’ambizione dell’Italia e per trainare gli altri Paesi” ha dichiarato il ministro Sergio Costa, presente ai lavori in rappresentanza del Governo italiano. Nei prossimi giorni capiremo se il grido di allarme che si alza da più parti circa lo stato di salute del nostro Pianeta porterà o meno all’adozione di un pacchetto di misure a garanzia della corretta attuazione dell’accordo di Parigi