SI APRE OGGI IL CLIMATE ACTION SUMMIT 2019

Si apre oggi a a New York il Climate Action Summit 2019, il summit mondiale per il clima al quale parteciperanno capi di stato e governo, imprenditori, amministratori locali, attivisti, ong per parlare di soluzioni concrete per combattere la crisi climatica. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha chiesto a tutti i leader del mondo di arrivare a New York con piani concreti per arrivare al 2020, come da accordi presi a Parigi, con proposte reali per ridurre i gas serra le cui emissioni dovranno essere ridotte entro il prossimo decennio del 45%, per essere azzerate entro il 2050. La vice-segretario dell’Onu Amina J. Mohammed, ha dichiarato: “Il vertice presenterà misure pratiche e nuove: innanzitutto accelerare la transizione dal carbone all’energia pulita e per ridurre l’inquinamento che sta danneggiando la nostra salute; poi proteggere la natura ma anche sbloccare il potenziale della natura per fornire soluzioni climatiche e infine creare modi più puliti e più verdi di lavorare e muoversi, accelerare la transizione dalle economie grigie a quelle verdi nei settori chiave, salvaguardare le persone dagli impatti dei cambiamenti climatici già avvertiti in questo momento e contribuire a garantire che nessuno venga lasciato indietro“. A rappresentare l’Italia ci sono il premier Giuseppe Conte, e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa insieme all’attivista romana del movimento Fridays For Future, Federica Gasbarro, dal momento che anche i ragazzi guidati da  Greta Thunberg parteciperanno al summit dell’ONU.

IN 10 ANNI 2600 MILIARDI DI DOLLARI INVESTITI NELLE RINNOVABILI

Negli ultimi dieci anni e cioè dal 2010 al 2019, gli investimenti nelle energie rinnovabili, guidati dal solare, hanno superato i 2.500 miliardi di dollari a livello globale. Sono i numeri elaborati nel rapporto “Global Trends in Renewable Energy Investment 2019” commissionato dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e pubblicato in vista del vertice sull’azione globale per il clima dell’Onu, il 23 settembre prossimo. La Cina è stata di gran lunga il principale investitore nella capacità di energia rinnovabile in questo decennio, avendo impegnato 758 miliardi di dollari tra il 2010 e la prima metà del 2019, con gli Stati Uniti al secondo posto a 356 miliardi di dollari e il Giappone terzo a 202 miliardi di dollari. L’Europa nel suo insieme ha investito 698 miliardi di dollari in capacità di energie rinnovabili nello stesso periodo, con la Germania che ha contribuito maggiormente, 179 miliardi, e il Regno Unito, 122 miliardi.  L’Italia si piazza al settimo posto con 82 miliardi di dollari. Nel 2018 le energie rinnovabili hanno generato il 12,9% dell’elettricità globale (rispetto all’11,6% del 2017), evitando 2 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. “Investire nelle energie rinnovabili vuole dire investire in un futuro sostenibile e redditizio, come ha dimostrato l’ultimo decennio di incredibile crescita delle energie rinnovabili – ha osservato Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma ambientale delle Nazioni Unite – Ma non ci possiamo permettere di essere soddisfatti. Le emissioni del settore energetico globale sono aumentate di circa il 10% in questo periodo. È chiaro che dobbiamo accelerare rapidamente il passaggio globale alle energie rinnovabili se vogliamo raggiungere gli obiettivi internazionali in materia di clima e sviluppo“.

INIZIA OGGI L’ASSEMBLEA ONU PER SALVARE L’AMBIENTE

SI apre oggi a Nairobi (Kenya) la 4ª Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente, che riunisce i Capi di Stato e i Ministri dell’ambiente dei 193 Stati membri: l’obiettivo è comprendere come salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dal sovrasfruttamento delle risorse. Si parlerà delle soluzioni innovative per risolvere le sfide climatiche, si affronteranno temi critici, come lo stop allo spreco alimentare, il sostegno alla decarbonizzazione delle economie e l’inquinamento da plastiche in mare. Su quest’ultimo fronte il Wwf ha lanciato una mobilitazione per chiedere un Trattato legalmente vincolante per tutti i Paesi del mondo, volto a contrastare l’inquinamento marino dalla plastica. Sono centinaia di migliaia le firme raccolte finora. Joyce Msuya, direttrice esecutiva a interim dell’Unep, in una lettera agli Stati membri ha chiesto “coraggio e risolutezza” nell’affrontare le sfide ambientali. “È tempo per noi di dare veramente forma alle trasformazioni fondamentali che saranno necessarie per sostenere la vita umana: trasformazioni nei nostri sistemi alimentari, energetici, economici, dei rifiuti, e di fatto anche nei nostri sistemi di valori. In gioco ci sono la vita e la società, come la maggior parte di noi le conoscono e ne godono oggi“. A rappresentare l’Italia il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.