TRAFFICO RIFIUTI: IMPORTANTI OPERAZIONI DEI CARABINIERI DEL NOE

Nei giorni scorsi c’è stata un’mportante operazione dei Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Bologna, coordinati dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e dalla Dda di Bologna che ha portato alla luce un traffico illecito di rifiuti dall’Italia alla Cina, per un totale di circa diecimila tonnellate di materiale plastico e un fatturato di quasi tre milioni di euro.  I militari hanno eseguito, in varie province italiane, 33 perquisizioni nei confronti di altrettante sedi aziendali e relativi legali rappresentanti di società operanti a vario titolo nel settore dei rifiuti. Gli indagati sono accusati di traffico illecito di rifiuti e del più grave reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. L’indagine aveva preso il via grazie alla segnalazione dell’Agenzia delle Dogane di Parma, che aveva segnalato alcune anomalie relative a due società di Parma – la STARPLASTICK s.r.l. e GHIRARDI s.r.l. – che, sprovviste della licenza di esportazione rilasciata dall’amministrazione generale cinese, si erano affidate ad un’altra società intermediaria bolognese, la ECOLSUN COMMERCIALE srl – riconducibile a una cittadina cinese – in possesso invece dell’autorizzazione necessaria. Grazie al lavoro dei carabinieri è emerso che la società bolognese, grazie alla propria autorizzazione all’esportazione, ma senza mai qualificarsi come detentore dei rifiuti, ha favorito tra il 2016 ed il 2017 ingenti esportazioni di rifiuti plastici di ogni genere provenienti da impianti italiani e diretti ad aziende cinesi verosimilmente dedite ad attività di recupero. Per queste esportazioni, secondo il Noe sono spesso mancati i necessari riscontri sull’effettivo impianto di destinazione, con inevitabile perdita della tracciabilità del rifiuto e quindi della sua reale entità e corretto reimpiego. Quasi nelle stesse ore, i Carabinieri del Noe di Milano hanno  invece sequestrato 17 vagoni con 815 tonnellate di rifiuti speciali nell’ambito di una indagine per traffico illecito di  rifiuti verso la Bulgaria. Dalla documentazione è emerso come anziché essere scarti di plastica recuperabili, come certificato in atti, i rifiuti fossero materiali industriali misti (plastica e gomma, pezzame di stoffa, gommapiuma, tetrapack, imballaggi misti e altro) già trattati in altri impianti e senza ulteriori frazioni valorizzabili o riciclabili.
A conferma di come la battaglia contro il traffico illecito dei rifiuti e, più in generale contro i reati ambientali sia tutt’altro che vinta il rapporto annuale di Legambiente sull’Ecomafia: “Sul fronte dei singoli illeciti ambientali – si legge nella presentazione del rapporto – nel 2018 aumentano quelli legati al ciclo illegale dei rifiuti che si avvicinano alla soglia degli 8mila (quasi 22 al giorno)“. Anche quest’anno la Campania domina la classifica regionale delle illegalità ambientali con 3.862 illeciti (14,4% sul totale nazionale), seguita dalla Calabria (3.240) – che registra comunque il numero più alto di arresti, 35 – la Puglia (2.854) e la Sicilia (2.641). La Toscana è, dopo il Lazio che ha registrato poco più di 2.000 reati, la seconda regione del Centro Italia per numero di reati (1.836), seguita dalla Lombardia, al settimo posto nazionale. La provincia con il numero più alto di illeciti si conferma Napoli (1.360), poi Roma (1.037), Bari (711), Palermo (671) e Avellino (667). Inoltre sempre dal rapporto emerge che la Legge 68/2015 sugli ecoreati per la lotta alla criminalità ambientale, continua ad avere un ruolo chiave, sia sul fronte repressivo sia su quello della prevenzione: nel 2018 la legge è stata applicata dalle forze dell’ordine per 1.108 volte, più di tre al giorno, con una crescita pari a +129%. Come gli altri anni, la fattispecie dell’inquinamento ambientale è quella più applicata: 218 contestazioni, con una crescita del 55,7% rispetto all’anno precedente. Aumentano anche i casi di disastro ambientale applicato in 88 casi (più che triplicati rispetto all’anno precedente). Completano il quadro le 86 contestazioni per il delitto di traffico organizzato di rifiuti, i 15 casi di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, i 6 delitti colposi contro l’ambiente, i 6 di impedimento al controllo e i 2 di omessa bonifica

 

NUOVA OPERAZIONE DEI CARABINIERI DEL NOE: 3 ARRESTI E SEQUESTRI PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO

Sul sito del Ministero dell’Ambiente è stata data la notizia di una nuova operazione dei Carabinieri del NOE di Udine che in collaborazione con gli uomini dei Gruppi Tutela Ambientale di Milano e Napoli, hanno dato il via all’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare e sequestri di società e mezzi distribuiti tra Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Puglia. Gli arresti sono stati effettuati a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trieste. In concomitanza agli arresti – si legge sempre sul sito – è stato emesso un decreto di sequestro sia dell’intero complesso aziendale sito nella provincia di Trieste sia degli automezzi utilizzati per la commissione di reati ambientali di proprietà della stessa ditta. Sono, inoltre, in esecuzione ulteriori decreti di perquisizione e sequestro a carico di altre 3 società (allo stato attuale non indagate), tutte operanti nel settore del trattamento rifiuti e site nelle province di Bari, Brescia e Venezia, nonché di 3 decreti di perquisizione personale e sequestro a carico di altri 3 soggetti indagati (residenti nella provincia di Trieste, Gorizia e Venezia). Gli arresti hanno riguardato gli amministratori (reali e di fatto), nonché personale operativo ed amministrativo della società indagata, operante nel settore dei rifiuti, tutti partecipanti attivi all’attività illecita. Le indagini hanno permesso di individuare le responsabilità di una strutturata organizzazione criminale costituita da più soggetti che, nell’ambito della gestione dei rifiuti speciali, aggirava le normative di settore attraverso un modus operandi consistente nel cosiddetto ‘giro di bolla’, producendo anche falsi documenti di trasporto e di identificazione dei rifiuti. L’organizzazione, attraverso varie operazioni e l’allestimento di mezzi fraudolenti, effettuava lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti principalmente da contrappesi e valvole di pneumatici. Si è anche appurato, nel dettaglio, che la società oggetto d’indagine, raccoglieva su tutto il territorio nazionale attraverso i suoi autisti e con i suoi mezzi i rifiuti speciali, rilasciando agli interessati documenti falsi e destinando tali rifiuti direttamente ad alcuni impianti compiacenti in Lombardia, Veneto e Puglia, senza passare attraverso l’impianto sito in provincia di Trieste per il trattamento necessario, come invece previsto dalla normativa di settore. L’azienda, grazie a questo stratagemma riusciva ad ottenere notevoli ricavi eliminando quasi del tutto quelle che sarebbero state le spese di gestione e trattamento del rifiuto, generando, quindi, un volume di affari illecito pari a circa 2 milioni di euro.

NUOVO SEQUESTRO DI UN CAPANNONE USATO COME DISCARICA ABUSIVA

E purtroppo dobbiamo ancora una volta raccontare dell’ennesima scoperta – con relativo sequestro – di una discarica abusiva da parte dei Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico): stavolta il capannone adibito alla raccolta illegale di rifiuti speciali era a Cinisello Balsamo (MI) e conteneva circa 60 tonnellate di rifiuti incendiari e quindi particolarmente pericolosi. I responsabili del sito sono stati denunciati in stato di libertà e segnalati alla Procura di Monza per gestione illecita dei rifiuti, mentre il capannone industriale, privo delle autorizzazioni per lo stoccaggio dei rifiuti, è stato sottoposto a sequestro. Soddisfatto il Ministro Costa: “Mi congratulo con i Carabinieri del NOE per la serie di operazioni portate avanti negli ultimi giorni. Prevenire i roghi tossici di rifiuti e ripristinare la legalità nella gestione dei rifiuti è una nostra priorità”. L’operazione condotta a Cinisello Balsamo infatti segue quelle di Roletto (TO), Cornaredo (MI), Pregnana Milanese (MI) e Bologna, che hanno consentito di sequestrare complessivamente oltre 5.000 metri cubi di rifiuti speciali abusivamente stoccati.

ENNESIMA DISCARICA ABUSIVA SCOPERTA NEL MILANESE

Grazie alla segnalazione dei residenti, i Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico)hanno scoperto un sito di stoccaggio abusivo, a Cornaredo (Milano), e sequestrato 1.200 metri cubi di rifiuti. Il responsabile tecnico dell’azienda e il proprietario del capannone industriale, sono stati segnalati alla Procura di Milano per gestione illecita di rifiuti e il capannone, privo di autorizzazioni, è stato posto sotto sequestro. “Mi congratulo vivamente con i Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Milano e con i Carabinieri del Comando provinciale di Milano per l’importante risultato ottenuto con l’operazione messa in atto nel capannone industriale di Cornaredo – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa –  e rende particolarmente felice  la notizia che questa importante operazione sia scaturita dalle segnalazioni dei cittadini preoccupati dall’insolito traffico di mezzi pesanti che transitavano in quell’area. Questo dimostra con chiarezza che i cittadini attenti e interessati al loro territorio sono i primi difensori dell’Ambiente .La lotta ai criminali inquinatori – ha concluso il ministro – si può vincere solo quando Stato e cittadini collaborano con responsabilità e tempestività, come in questo caso virtuoso”