DL CLIMA: LA NUOVA BOZZA
La nuova bozza del decreto Clima – che l’agenzia ANSA ha avuto modo di visionare – prevede un ‘buono mobilità’ pari a 1.500 euro (meno dei 2.000 previsti in precedenza), ma stanzia già 5 milioni per il 2019. La norma dura tre anni e viene finanziata con 100 milioni nel 2020 e altrettanto nel 2021. Questo incentivo che si affianca a quello già esistente che offre uno sconto sull’acquisto di veicoli ecologici, sarà però disponibile solamente per i Comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog: si tratta infatti di un provvedimento per favorire la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane. Tra le altre norme previste, una campagna di informazione e formazione ambientale nelle scuole che si chiamerà ‘L’ambiente siamo noi’. L’istituzione della campagna partirà dall’anno scolastico 2019-2020; l’obiettivo è informare e sensibilizzare gli studenti di tutte le scuole italiane sui temi dell’ambiente e degli effetti climatici. A questo proposito c’è da segnalare che venerdì scorso in occasione del terzo Global Strike For Future, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, ha incontrato i rappresentanti di Italia Nostra, Lega Navale Italiana, Penta Polis, Earth Day Italia, WWF, Lav, Club Alpino Italiano, Enea e Legambiente, ossia le nove associazioni che hanno sottoscritto dei Protocolli d’Intesa con il Ministero per realizzare programmi di educazione ambientale e formazione per gli studenti e per i docenti e se le associazioni hanno chiesto al ministro di fare un gioco di squadra affinché dalla scuola parta il cambiamento per la salvaguardia dell’ambiente, Fioramonti si è detto convinto circa la necessità che l’educazione ambientale diventi parte di un sistema per rendere l’azione del Governo più incisiva. “Vorrei – ha dichiarato il Ministro – che l’Italia diventasse il primo Paese al mondo che rimette la sostenibilità al centro. Insieme possiamo farlo”. Per quanto concerne il resto del Decreto, sempre secondo quanto riferisce l’ANSA, resta per ora in bianco la definizione dell’end of waste, per l’economia circolare. Entra invece una norma sulla ricerca e i cambiamenti climatici. Il Ministero dell’Ambiente fa sapere che “la situazione e i contenuti normativi sono in costante evoluzione, grazie alla proficua concertazione con altri ministeri“