GESTIONE RIFIUTI: LAZIO, CAMPANIA E SICILIA FANALINI DI CODA

La gestione dei rifiuti nel Lazio, in Campania e in Sicilia lascia molto a desiderare: è quanto emerge dall’analisi fatta da FISE-ASSOAMBIENTE – basata su dati Ispra – presentata a Rimini nel corso di Ecomondo. “Carenza di un’adeguata impiantistica per il riciclo dei rifiuti, assenza di valorizzazione energetica per quanto non riciclabile, turismo dei rifiuti verso altre Regioni, affidamento eccessivo allo smaltimento in discarica. Le conseguenze? Costi di gestione alle stelle, inefficienze e inquinamento determinato dal continuo trasporto dei rifiuti. Tutto in barba alla circular economy e con l’emergenza alle porte”, si legge nel report, dove si spiega che la gestione della frazione organica, in media oltre il 40% delle differenziate di queste Regioni, viene spesso affidata ad impianti di altre Regioni per l’incapacità di gestirla sul territorio.

Nel Lazio . secondo i dati riportati da Assoambiente – mediamente ogni abitante produce 502 chilogrammi di rifiuti l’anno. Di questi quasi il 46% (circa 230 kg/ab/anno) viene raccolto in modo differenziato. La frazione organica rappresenta circa il 40% della differenziata con 532.659 tonnellate. Quasi i 2/3 (il 64%) dell’“umido” raccolto nei cassonetti viene inviato fuori Regione per il successivo trattamento, a causa della carenza di adeguati impianti sul territorio. Solo il 36% viene sottoposto nel Lazio a processi che danno vita a compost e ammendanti vari.
I rifiuti raccolti in modo indifferenziato, il 54%, vengono avviati a impianti trattamento meccanico-biologico, ma solo come passaggio preliminare alla discarica (circa 41% dell’indifferenziato) e incenerimento fuori Regione (36,5%), diretti soprattutto verso Lombardia, Molise, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. Dalla somma di questi due ultimi dati emerge che circa il 77% dei rifiuti provenienti da TMB viene smaltito o incenerito, senza alcuna valorizzazione dei beni nel recupero di materia.

In Campania invece nonostante la raccolta differenziata negli anni sia cresciuta gradualmente, arrivando al 53%, l’assenza di un efficiente sistema di riciclo a valle delle raccolte è ben palesata dall’export dell’88,5% dei quantitativi di frazione organica (50% delle raccolte differenziate) verso altre Regioni d’Italia.

In Sicilia purtroppo solo il  22% dei rifiuti viene raccolto in modo differenziato, dato più basso a livello nazionale, con un’altissima percentuale di conferimento in discarica (73%).

Lazio, Campania e Sicilia”, ha dichiarato il Presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa, presentando i risultati dell’analisi, “scontano l’assenza di una strategia di gestione dei rifiuti in grado di fornire una visione nel medio-lungo periodo. Fare economia circolare significa disporre degli impianti di gestione dei rifiuti (riciclo, recupero energetico e smaltimento) con capacità e dimensioni adeguate alla domanda e non  limitarsi a delegare ad altre Regioni. Se vogliamo concretamente realizzare la circular economy è necessario superare da un lato l’approccio pregiudiziale verso la realizzazione di qualsiasi tipo di impianto di gestione rifiuti e dall’altro la diffidenza nei confronti dell’uso di prodotti derivati dal recupero degli stessi che ancora oggi vincola in molti casi la domanda”

RETE EUROPEA COMPOSTAGGIO: REPORT SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI ORGANICI

La Rete Europea di Compostaggio (ECN) ha recentemente pubblicato un rapporto su “European Bio-aste managment. Overview of bio-waste collection, treatment & market across Europe”, basato su un’indagine condotta in collaborazione con ISWA (International Solid Waste Association) su 18 Paesi, nello specifico Portogallo, Francia, UK, Irlanda, Italia, Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, Austria, Slovenia, Ungheria, Polonia, Lituania, Estonia, Svezia, Finlandia, Norvegia. La Rete Europea di Compostaggio è un’organizzazione composta da tutte le organizzazioni europee di rifiuti organici, tramite le organizzazioni associate, ECN rappresenta circa 3000 operatori di impianti con oltre 30 milioni di tonnellate di capacità di trattamento dei rifiuti biologici. I risultati del Rapporto dell’ECN mostrano che i rifiuti organici sono il 37% dei rifiuti solidi urbani e il livello di raccolta differenziata è del 60%. Una conferma, secondo Assoambiente, della necessità di nuovi impianti “per rendere praticabile una bioeconomia circolare“. A questo proposito segnaliamo che il 6 giugno presso Sapienza Università di Roma (Piazzale Aldo Moro 5) i svolgerà il convegno “Gestione dei Rifiuti Organici per una Economia Circolare” organizzato da Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Gruppo di Ingegneria Sanitaria – Ambientale dell’Università di Tor Vergata in collaborazione con ATIA ISWA Italia e con il Patrocinio di Fise ASSOAMBIENTE, UTILITALIA, Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e del Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria Ambientale (GITISA). La partecipazione alla Giornata di Studio è gratuita ma, vista la limitata disponibilità di posti, subordinata a regolare iscrizione. Per l’iscrizione, inviare una mail con Nome, Cognome e Affiliazione al seguente indirizzo: gro19.dicea@uniroma1.it. Saranno accettate iscrizioni fino al raggiungimento della capienza massima della sala. L’avvenuta iscrizione sarà comunicata via e-mail da parte degli organizzatori. Segreteria Organizzativa: Dott.ssa Angela Antonucci. Tel. 06.44585514.

IL 18 APRILE A ROMA IL CONVEGNO “PER UNA STRATEGIA NAZIONALE DEI RIFIUTI”

Come avevamo annunciato in un precedente articolo giovedì prossimo a Roma si svolgerà il convegno PER UNA STRATEGIA NAZIONALE DEI RIFIUTI, organizzato da FISE Assoambiente. L’evento, cui prenderanno parte esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e scientifico che si confronteranno su una strategia nazionale dei rifiuti, vedrà anche la presentazione del Report 2019 curato da FISE Assoambiente che fornirà il quadro dello scenario nazionale della gestione rifiuti in Italia (raccolta, trattamento, riciclo, smaltimento, import, export, etc.) e avanzerà una proposta per superare le emergenze nazionali e raggiungere gli obiettivi fissati a livello europeo al 2035 (65% di riciclo e 10% discarica).Sul sito di Assoambiente si legge: “Un Paese moderno deve avere un sistema di gestione dei rifiuti evoluto sul piano industriale e degli impianti, ben regolato, incentivato nella direzione ambientale voluta dai policy makers”.

PROGRAMMA E RELATORI CONVEGNO

 

ASSOAMBIENTE ORGANIZZA IL CONVEGNO: PER UNA STRATEGIA NAZIONALE DEI RIFIUTI

Il 18 aprile a Roma Assoambiente organizza il convegno PER UNA STRATEGIA NAZIONALE DEI RIFIUTI: “Un Paese moderno – si legge sul sito dell’Associazione – deve avere un sistema di gestione dei rifiuti evoluto sul piano industriale e degli impianti, ben regolato, incentivato nella direzione ambientale voluta dai policy makers.” Il Convegno sarà l’occasione per presentare il Report 2019 curato da Assoambiente. “Un’impiantistica progettata per il modello ideale di economia circolare che non tenga adeguatamente conto dei tempi e delle difficoltà della transizione diventa la causa principale del fallimento dell’intero progetto” aveva dichiarato qualche mese fa Chicco Testa, presidente Fise Assoambiente. “Ad esempio oggi quasi l’80% dei rifiuti prodotti a Roma viene trasportato fuori dalla Capitale per essere gestito – aveva sottolineato Testa – Dopo dieci anni di mancati investimenti è fondamentale tornare a prevedere e poi realizzare concretamente gli impianti necessari per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti. Senza questo passaggio gli obiettivi dell’economia circolare sono destinati a restare sulla carta, con negative ricadute ambientali ed economiche per i cittadini romani“. In Italia la gestione dei rifiuti presenta ancora molte criticità, insieme a elementi di eccellenza: sarebbe auspicabile definire una strategia nazionale dei rifiuti ed è per questo che Assoambiente invita a seguire il convegno del 18 aprile di cui alleghiamo il programma

PROGRAMMA CONVEGNO ASSOAMBIENTE

NON ABBANDONARMI: CAMPAGNA DI FISE ASSOAMBIENTE

Parte oggi – e si concluderà il 10 settembre – a Campagna NON ABBANDONARMI, realizzata da Fise Assoambiente, contro l’abbandono dei piccoli rifiuti (lattine, cartacce, mozziconi di sigaretta, etc.) su spiagge, nei parchi e nei luoghi pubblici delle nostre città. “L’abbandono di piccoli rifiuti senza far uso degli appositi contenitori – ha spiegato Elisabetta Perrotta, Direttore di Fise Assoambiente – è un atteggiamento particolarmente evidente, secondo alcuni studi, nel periodo estivo soprattutto nelle zone ricreative e nei luoghi di transito; atteggiamento che costringe molti comuni in Italia a investire cifre consistenti per gestire l’abbandono di questi piccoli rifiuti e mantenere puliti gli spazi pubblici”. Indubbiamente il problema dei rifiuti aumenta nel periodo estivo: i villeggianti quando arrivano nel paesino sul mare o in montagna non sanno dove mettere i rifiuti. Ad esempio: quando bisogna metter fuori l’organico? E il vetro? E la carta? I Comune di Pietrasanta (Lucca), a questo proposito, ha chiesto ai propri residenti, che affitteranno la propria casa ai villeggianti, di informarli preventivamente sui metodi di raccolta differenziata vigenti nel Comune e ha stampato un vademecum destinato proprio ai vacanzieri. A volte – quindi – basta solo un po’ di buona volontà.