COP24: RAGGIUNTO UN ACCORDO (CHE DELUDE GLI AMBIENTALISTI)
Dopo due settimane di negoziati, è stato raggiunta un’intesa alla Conferenza Onu di Katowice: i Paesi che avevano siglato l’accordo di Parigi nel 2015 hanno concordato che aggiorneranno i rispettivi piani climatici entro il 2020, in particolare i paesi più ricchi hanno concordato di aumentare i finanziamenti per il clima, con l’obiettivo di offrire maggiore fiducia ai paesi più poveri. Il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha commentato: “L’approvazione del programma di lavoro sull’accordo di Parigi è la base per un processo di trasformazione che richiederà un’ambizione rafforzata dalla comunità internazionale“. Le associazioni ambientaliste però sono tutte molto critiche, a partire da Greenpeace: “Se è vero che la COP24 ha approvato un regolamento relativo all’applicazione dell’accordo di Parigi, a dispetto delle attese non è stato raggiunto alcun impegno collettivo chiaro per migliorare gli obiettivi di azione sul clima….Un anno di disastri climatici e il terribile monito lanciato dai migliori climatologi dovevano condurre a risultati molto più incisivi – prosegue la nota dell’associazione – Invece i governi hanno deluso i cittadini e ignorato la scienza e i rischi che corrono le popolazioni più vulnerabili. Riconoscere l’urgenza di un aumento delle ambizioni, e adottare una serie di regole per l’azione per il clima, non è neanche lontanamente sufficiente allorquando intere nazioni rischiano di sparire“. Critiche anche dal WWF: “C’è poca chiarezza su come si debba contabilizzare il finanziamento sul clima fornito dai paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo, su come si raggiungerà l’obiettivo dei 100 miliardi entro il 2020 o su come sarà concordato l’obiettivo finanziario globale dopo il 2025″. Ciò a cui abbiamo assistito in Polonia rivela una fondamentale mancanza di comprensione della nostra attuale crisi climatica da parte di alcuni Paesi. Abbiamo bisogno che tutti i paesi si impegnino a innalzare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2020, perché è in pericolo il futuro di tutti“. Anche da Legambiente arrivano parole dure sull’andamento della Conferenza e sull’accordo raggiunto: “Cop24 si è conclusa senza una chiara e forte risposta dei governi all’urgenza della crisi climatica, evidenziata dal recente rapporto dell’Ipcc. L’Europa – spiegano da Legambiente – ha tentato di costruire alleanze con altri Paesi in grado di raggiungere un accordo ambizioso. Purtroppo senza successo per l’incapacità di molti governi europei di fare significativi passi in avanti nel sostegno finanziario ai paesi più poveri e vulnerabili“. Insomma l’ennesima delusione per chi si aspettava che dalla Conferenza arrivassero risposte concrete. Tutto rimandato quindi a Cop25 che si terrà in Cile nel 2019.