REPORT IPCC 2018: SCENARIO DISASTROSO PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI

ll Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), organismo internazionale incaricato di valutare le scienze legate ai cambiamenti climatici, istituito nel 1988 dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ha il principale obiettivo di fornire ai responsabili delle politiche valutazioni regolari, e basate sulla scienza, del cambiamento del clima: nel rapporto pubblicato quest’anno  “Global Warming of 1.5°C“, gli scienziati che ne fanno parte hanno disegnato un vero e proprio scenario disastroso, dove il Climate Change assumerà contorni e dimensioni che rischiano di avere effetti catastrofici sul clima, con conseguenze drammatiche sul versante ambientale, sociale ed economico per l’intero pianeta. Uno dei punti fondamentali e prioritari del “Global Warming of 1.5°C” è la necessità di decarbonizzare completamente le nostre economie, dal momento che dal Rapporto emerge che le emissioni mondiali di CO2. prodotte dall’uomo hanno raggiunto il loro massimo storico nel 2010. Le conseguenze di questo scenario spaventano, gli scienziati dell’IPCC che parlano di un significativo peggioramento per siccità, inondazioni, calore estremo e povertà per centinaia di milioni di persone. “Si tratta di uno dei report più importanti mai prodotti dall’IPCC, e senza dubbio uno dei più necessari“, ha affermato Hoesung Lee, a capo dell’ente, “il cambiamento climatico sta già impattando sulle persone, sui mezzi di sostentamento e sugli ecosistemi di tutto il mondo“. Senza una reale trasformazione nella società conseguire uno sviluppo sostenibile sarà estremamente difficile, se non impossibile. (Fonte: Carbonsink.it)

GRIDO D’ALLARME DELL’IPCC SUL CLIMATE CHANGE

Sembra che in pochi siano interessati a raggiungere l’obiettivo che era stato concordato nel 2015 a Parigi  e cioè quello di contenere l’aumento della temperatura globale, se è vero che, ad esempio in Inghilterra – secondo quanto denunciato dalla Bank of England – sono appena il 10% le banche britanniche che stanno programmando in modo adeguato azioni per mitigare i rischi per il loro business legati ai cambiamenti climatici. A conferma di ciò c’è un dato preoccupante: ad oggi l’obiettivo di Parigi è già fortemente a rischio: secondo l’IPCC – Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change)  nato allo scopo di studiare il riscaldamento globale – dall’inizio dell’era industriale le attività umane hanno provocato l’aumento della temperatura globale di 1°C. e dato ancor più allarmante, agli attuali ritmi – entro il 2030 – l’aumento della temperatura media globale sarà superiore agli 1,5 °C. Probabilmente a molti sembrerà una variazione minima, di cui non tener conto…in realtà gli effetti del cambiamento in atto stanno causando una serie di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, oltre all’innalzamento del livello del mare e della spaventosa riduzione dei ghiacci marini artici. Il rapporto, stilato da esperti di 40 paesi diversi sarà un punto di partenza fondamentale per la Conferenza del clima dell’Onu il prossimo dicembre (Cop24), e sarà il riferimento per i governi nel rilanciare i propri piani di azione sul clima.