CIRCULAR ECONOMY NETWORK: CRISI RIFIUTI? LA SOLUZIONE E’ L’ECONOMIA CIRCOLARE
Secondo lo studio “Potenzialità e ostacoli per l’economia circolare in Italia” – presentato in occasione della prima edizione del Premio Nazionale dedicato alle startup dell’economia circolare in Italia – uno sviluppo verso la circular economy porterebbe vantaggi per l’occupazione, le imprese, la spesa pubblica e l’ambiente: un incremento dell’1% di queste attività infatti genererebbe un mercato aggiuntivo di quasi 1,2 miliardi in Italia. In base a quanto si legge nel documento “Per il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio recentemente approvati dalla UE, si aggiungerebbero 23.000 posti di lavoro nell’ambito della gestione dei rifiuti; adeguandosi agli standard delle imprese della riparazione francesi, tedesche o spagnole, il settore vedrebbe incrementare l’occupazione di 16.000 nuovi posti, raddoppiando il numero attuale degli addetti; nel settore della bioeconomia al 2020 in Europa è previsto un incremento complessivo di 90.000 posti di lavoro (di cui circa 11.000 in Italia); a questi vanno aggiunti gli ulteriori occupati per la realizzazione degli impianti necessari per raggiungere tali obiettivi: solo per il fabbisogno di compostaggio si tratta di 65 nuovi impianti per una spesa totale fino a 1,3 Mld/€ (occupati non contabilizzati nel computo complessivo di 50.000
posti di lavoro); nelle imprese che investono in green economy, si potrebbe ottenere un incremento di posti di
lavoro dell’11,4% se si raggiungesse la media europea di occupati nelle aziende della green economy. Un aumento che potrebbe arrivare al 40% se si raggiungessero i livelli di occupazione assicurati dalla green economy in Germania (occupati non contabilizzati nel computo complessivo)“. “Riduzione degli sprechi alimentari dell’usa e getta, azioni per allungare la vita dei prodotti, per migliorarne la riparabilità e facilitarne la rivendita dovranno diventare obiettivi comuni, così come l’adozione di politiche che accrescano il riciclo della materia, l’aumento della raccolta differenziata, le tecnologie innovative” ha dichiarato il Presidente del Circular Economy Network, Edo Ronchi, presentando lo studio che è il primo documento che offre una visione congiunta sulle potenzialità dell’economia circolare nel nostro Paese per i diversi settori economici e che cerca di armonizzare i dati riportati in numerosi studi, adottando modalità di previsioni di massima cautela per evitare valutazioni eccessivamente ottimistiche. (Fonte: Vita)