SKY TG 24: RISCHIO NUOVA TERRA DEI FUOCHI AL NORD

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Secondo un servizio andato in onda su Sky TG24 qualche giorno fa – e passato quasi sotto silenzio – nel nord Italia si rischierebbe una nuova Terra dei Fuochi a causa dei reati commessi nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti. A far partire la denuncia è quanto scritto nell’ultima relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti, secondo la quale negli ultimi tre anni il 47,5% degli incendi avvenuti all’interno di impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti è avvenuto al Nord, e di questi il 20% è di origine dolosa.Quello degli incendi negli impianti di rifiuti è un fenomeno balzato all’attenzione pubblica soprattutto nel 2017 dopo quello di Pomezia. In realtà sono stati oltre 250 nell’ultimo triennio, censiti dalla Commissione d’inchiesta sulla base delle segnalazioni ricevute dalle Arpa (Agenzie regionali protezioni ambiente). Inoltre leggendo gli atti della Commissione emerge chiaramente che molti degli incendi che avvengono all’interno degli impianti, non vengono segnalati alle Autorità competenti, ma “risolti in proprio”: “Si verifica cioè che gli incendi all’interno di impianti di trattamento di rifiuti, in occasione dei quali intervengono, nell’esercizio delle rispettive competenze, Vigili del fuoco e agenzie regionali per l’ambiente, in alcuni casi non vengono segnalati come notizie di reato alle procure della Repubblica territorialmente competenti: si tratta di non meno di un terzo dei casi, ma si deve ritenere che il numero possa essere maggiore, in forza della cennata interpretazione delle mancate risposte degli uffici giudiziari. La “cifra oscura” in questa materia potrebbe rivelarsi ulteriormente amplificata dalla “gestione domestica” di alcuni eventi da parte delle aziende interessate, senza il coinvolgimento dei Vigili del fuoco e degli organi di controllo ambientale, nonostante l’incidenza di questo tipo di eventi sull’ambiente….Circa la metà degli eventi – prosegue la Commissione della sua relazione – ha dato luogo a procedimenti penali a carico di ignoti, che tali, nella quasi totalità, sono rimasti sino all’archiviazione. L’esercizio dell’azione penale ha riguardato il 13 per cento dei casi ma a questo proposito va fatta una precisazione riguardante i reati per cui si procede. Solo in cinque casi, infatti, è stata esercitata l’azione penale per il delitto di incendio, doloso o colposo, mentre negli altri casi l’incendio è stato occasione per accertare altri reati ambientali, derivanti da irregolarità nella gestione degli impianti.”