Il dato viene direttamente da Ecodom, uno dei maggiori Consorzi che si occupano dello smaltimento di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche: nel 2018 sono state raccolte 105.516 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Il 62% dei rifiuti – stando a quanto comunicato da Ecodom – è costituita da lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, cappe, stufe elettriche, boiler, microonde; a seguire frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e la conservazione di alimenti (35%); il restante 3% è composto da monitor, tv e apparecchiature illuminanti. Lombardia e Emilia Romagna sono state le regioni più virtuose rispettivamente 20.346 e 12.888 tonnellate. Le oltre 100 mila tonnellate trattate in modo ambientalmente corretto, corrispondono ad un beneficio pari a circa 785 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera e più di 111 milioni di kWh di energia elettrica risparmiati. Dalle oltre 105mila tonnellate di rifiuti elettrici, Ecodom ha ricavato 62.758 tonnellate di ferro, pari a 179 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele di Milano oppure 8 volte quello della Torre Eiffel, 1.951 tonnellate di alluminio, pari a 2,3 milioni di caffettiere, 2.098 tonnellate di rame, pari a 23 volte il peso del rivestimento della Statua della Libertà, e 10.882 tonnellate di plastica, pari a 30,2 milioni di cestini da ufficio.“L’Europa impone al nostro Paese traguardi sempre più sfidanti – ha dichiarato Giorgio Arienti Direttore di Ecodom – perché nel 2019 il target di raccolta sarò pari al 65% dell’immesso sul mercato. E’ quindi indispensabile che lo Stato italiano intervenga per intercettare i flussi di RAEE gestiti al di fuori del controllo dei Sistemi Collettivi e che introduca sanzioni amministrative e penali commisurate all’entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e sociali provocati.”