REPORT DEL WWF: 100 MILIONI DI TONNELLATE DI PLASTICA DISPERSE NELL’AMBIENTE

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Secondo il il nuovo report  del WWF Responsabilità e rendicontazione, le chiavi per risolvere l’inquinamento da plastica sono 396 milioni le tonnellate di plastica vergine che vengono prodotte su scala globale ogni anno.E circa 100 milioni di tonnellate (pari a un terzo dei rifiuti plastici prodotti, che ammontano a 310 milioni di tonnellate) sono quelle che vengono disperse in natura nel mondo a causa della scorretta gestione della filiera della plastica (dalla produzione al consumo, dal riciclaggio allo smaltimento). Se il contesto rimarrà immutato, entro il 2030 l’inquinamento da plastica raddoppierà rispetto a quello attuale e gli oceani saranno gli habitat più colpiti. “C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui gestiamo su scala globale la plastica – si legge sul sito del WWF –  i costi ambientali e sociali dell’inquinamento che essa causa ad oggi ricadono in maniera eccessiva sui consumatori e su chi ha la responsabilità della gestione dei rifiuti. La lotta all’inquinamento da plastica in natura non sarà risolutiva finchè non vi sarà l’impegno di tutti i settori coinvolti nel ciclo di vita della plastica. È l’ora di affrontare il problema con strumenti efficaci su scala internazionale perché il mare non ha confini: urge un Trattato globale vincolante e con un approccio unitario e condiviso che punti sulla responsabilità e la rendicontazione.” Con un approccio più sistemico lungo tutto il ciclo di vita della plastica – spiegano i responsabili dell’associazione ambientalista – si potrebbe ridurre del 57% i rifiuti plastici (pari a 188 milioni di tonnellate di plastica in meno). Il bando della plastica monouso (quella che ‘vive’ meno di 1 anno) può ridurre la domanda di plastica del 40%. Questo, unito ad una crescita di plastica riciclata, potrebbe abbattere della metà la produzione di plastica vergine. L’eliminazione del monouso ridurrebbe il carico di plastica nei rifiuti di il 57% in meno rispetto all’attuale. Il Report del WWF ricorda che nei prossimi 15 anni la produzione di rifiuti potrebbe aumentare del 41% a causa dell’accelerazione della produzione di materie plastiche dovute al calo dei costi di produzione. In una situazione in cui su scala europea il 40% della plastica viene persa e non avviata al riciclo. In media ogni italiano produce ogni 5 giorni 1 chilo di rifiuti plastici. Inoltre non vengono calcolate le esternalità ambientali, i costi per le comunità umane e per gli ecosistemi: ammonta a 8 miliardi di dollari il costo annuale degli effetti negativi diretti su pesca, commercio marittimo, turismo e sugli ecosistemi marini. Al mondo sono oltre 270 le specie animali vittime dell’intrappolamento in reti da pesca abbandonate e in altri rifiuti plastici; sono 240 le specie che presentano rifiuti plastici nello stomaco.