Nel 2018 sono state ritirate e avviate a trattamento più di 310 mila tonnellate di rifiuti elettronici (RAEE), registrando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Un dato positivo, ma che dovrebbe essere integrato con i rifiuti non gestiti correttamente, la cui incidenza è ancora notevole. È quanto emerso dall’incontro di presentazione del Rapporto 2018 del Centro di Coordinamento Raee che si è tenuto il 15 aprile a Milano. E’ notizia di queste ore, ad esempio, che i Carabiniere forestali di Ancona abbiano scoperto circa 11 mila tonnellate di rifiuti pericolosi vetrosi di apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee) stoccati illecitamente davanti a un capannone in una zona con vincolo paesaggistico vicino a un torrente ad Agugliano (Ancona). Nel rapporto è presente anche un confronto della situazione italiana rispetto a quella di altri Paesi europei (dati 2017): il dato di raccolta pro capite è ancora molto basso, non arriva a 5 Kg per abitante, contro i quasi 10 Kg della Germania e gli oltre 10 Kg della Francia. Forte il gap tra nord e sud per quanto riguarda la raccolta: il nord Italia supera la soglia dei sei chilogrammi pro capite, il Centro oltrepassa i cinque kg, mentre Sud e Isole sono poco oltre i 3,5 kg per abitante. Inoltre, c’è da tener presente che la media italiana – pari a 5,14 chilogrammi pro capite – deriva da risultati regionali molto disomogenei: la Valle d’Aosta è oltre i dieci kg, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Toscana e Sardegna sono oltre i sette, mentre Campania, Puglia e Sicilia, nelle quali vive un quarto della popolazione italiana, non raggiungono i tre chilogrammi per abitanteGiorgio Arienti, Presidente del Centro di Coordinamento ha dichiarato: “Bisogna risalire le classifiche nella raccolta pro capite. Nel nostro Paese continua a esserci un sistema parallelo che deve essere arginato e una grande disomogeneità in termini di infrastrutture sul territorio. Il percorso per raggiungere i target fissati dall’Unione Europea è ancora lungo e non privo di ostacoli.”
