Sono 30 i nuovi casi di grave danno ambientale accertati in Italia nel biennio 2017-2018 dall’Ispra, il centro studi del Ministero dell’Ambiente. E’ la prima volta in Italia che in Italia si fornisce un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche aperte da ISPRA e dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (SNPA) nel biennio 2017-2018 su incarico del Ministero. Il Rapporto si inserisce in un percorso di finalizzato all’l’individuazione delle criticità da risolvere e delle linee di sviluppo future. Su 240 incarichi ricevuti dall’ISPRA, sono state aperte 161 istruttorie di valutazione del danno ambientale, grazie alle verifiche operate sul territorio dall’Ispra e dalle Arpa regionali; dei 30 nuovi casi accertati, 22 sono procedimenti giudiziari (penali e civili) e 8 casi extra giudiziari (iter iniziati su sollecitazioni giunte dal territorio e al di fuori di un contesto giudiziario). In 10 di questi 30 casi, il Ministero dell’ambiente si è già costituito parte civile. Tra i casi accertati i danni e le minacce concernenti le discariche di Chiaiano e Casal di Principe in Campania, quelle di Malagrotta e Anagni nel Lazio, quella di Bellolampo in Sicilia, le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e Quiliano. La Sicilia è la regione dove sono state aperte più istruttorie (29), seguita da Campania (20), Lombardia (14) e Puglia (13). Occorre precisare che i casi riportati nel Rapporto non rappresentano la totalità di quelli aperti in Italia: non sono considerati infatti quelli per i quali sono già state avviate azioni di riparazione prima del 2017. Ad oggi siamo il paese che dichiara più casi di danno ambientale in Europa.
