PRESENTATO IL RAPPORTO 2018: ITALIA DEL RICICLO

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E’ stato presentato questa mattina a Roma il Rapporto “L’Italia del Riciclo 2018” – elaborato da Fise Unicircular e Fondazione sviluppo sostenibile – e giunto alla nona edizione .Secondo il report, il riciclo delle singole filiere dei rifiuti d’imballaggio è in crescita: carta (+3,6%), plastica (+5,1%), vetro (+4,8%), legno (+3,4%), acciaio (+0,3%). La raccolta differenziata della frazione organica nel 2017 è aumentata del 3,2% e quella dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è in crescita del 5%. E’ aumentato il tasso di riciclo degli oli minerali usati, che ha raggiunto il 45% dell’immesso a consumo ed è cresciuta anche la raccolta degli oli vegetali esausti che ha toccato le 70 mila tonnellate (+8% vs 2016). In crescita anche il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione, con un tasso di recupero di materia al 76%. E’ calato invece il recupero dei veicoli fuori uso del 3% e anche quello di pile e accumulatori (dell’1%); diminuiti anche i quantitativi degli imballaggi in alluminio riciclati a causa dell’aumento di utilizzo dei rottami di imballaggio come materie prime seconde e del significativo aumento delle esportazioni di imballaggio End of Waste. Il rapporto evidenzia inoltre il calo del 9% del riciclo di materia degli pneumatici fuori uso che segnala anche il ritardo della pubblicazione del decreto End of Waste, sebbene la raccolta sia cresciuta del 6% rispetto al 2016. Andrea Fluttero, Presidente Fise Unicircular si è soffermato sui flussi dei rifiuti tra l’Italia e l’estero: “Nel 2016 che sono gli ultimi dati disponibili che abbiamo – ha spiegato Fluttero – i flussi di import ed export dei rifiuti si sono contratti rispetto alla precedente rilevazione (2012), rispettivamente del 2% e del 13%. In Italia sono entrati 5,7 milioni di tonnellate di rifiuti, in particolare metalli ferrosi utilizzati dall’industria manifatturiera, e sono state esportate 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti, principalmente rifiuti pericolosi per i quali evidentemente non esistono impianti di trattamento sul territorio nazionale o, nel caso di rifiuti recuperabili (che rappresentano comunque una percentuale non superiore al 10%), per i quali non vi sono sbocchi per le materie secondarie. L’Italia che si appresta a recepire le nuove direttive del pacchetto europeo Circular Economy – ha concluso il Presidente di Fise Unicircular – deve cogliere l’opportunità di affrontare la sfida della transizione dal riciclo di rifiuti tipico di un’economia lineare ad un compiuto sistema di economia circolare”