Nel 2017 il valore aggiunto della produzione di energia da biomasse in Italia è stato tra i 210 e i 280 milioni di euro e gli occupati del settore sono stati 1.300. Il beneficio economico per le emissioni di CO2 evitate è stato di 102 milioni di euro. Lo rivela il 1° Rapporto socio-economico e ambientale 2019 realizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia per l’associazione delle aziende del settore, Ebs (Energia da Biomasse Solide), presentata oggi al Senato.
Secondo lo studio, il reddito totale da lavoro generato dalla filiera delle Biomasse solide ammonta a 22 milioni di euro circa: il 64% interessa l’indotto ed il 36% la produzione di energia.Lo studio evidenzia un “beneficio economico” delle biomasse “a livello di impatto ambientale, rispetto all’utilizzo di fonti non rinnovabili”. Il settore della produzione di energia elettrica da biomassa solida nel nostro Paese, come si legge sul sito EBS, presenta una potenza totale installata di circa 590 MW (GSE, dati 2012). Tra le fonti energetiche rinnovabili è l’unica in grado di garantire una regolarità e una continuità di esercizio per oltre 8 mila ore l’anno, con produzioni costanti e programmabili, in quanto l’energia pulita generata mediante questa fonte, a differenza delle altre rinnovabili, come l’eolico o il fotovoltaico, non dipende da fattori climatici e ambientali. Il Presidente dell’Associazione EBS, Simone Tonon, nel corso della presentazione ha ribadito: “Dal resoconto spicca un messaggio molto chiaro: l’uso delle biomasse e degli impianti che le impiegano per la produzione di energia rappresenta un’importante risorsa, non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economico. La produzione elettrica rinnovabile da biomasse – prosegue Tonon – deve continuare ad avere un ruolo di primo piano nel contesto delle rinnovabili in Italia e gli ambiziosi obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima italiano) rappresentano una sfida per il settore il quale – più delle altre rinnovabili – ha la capacità di portare importanti benefici per il sistema Paese. Auspichiamo si possa quindi partire dalle positività del settore per costruire un sistema virtuoso in grado di promuovere efficacemente l’impiego delle biomasse a fini energetici anche nei prossimi decenni”.
