PLASTIC RADAR: SIAMO SOMMERSI DALLA PLASTICA CHE USIAMO SOLO PER QUALCHE MINUTO

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Da giugno ad agosto 2018, oltre 3000 persone che hanno a cuore la salute del mare hanno fotografato i rifiuti di plastica abbandonati sulle spiagge della nostra Penisola e hanno inviato le immagini a Greenpeace tramite Whatsapp:  più di 8900 segnalazioni ricevute  specifica l’associazione ambientalista – di cui oltre 6700 valide ai fini della ricerca, per un totale di 3236 partecipanti. Sul sito di Greenpeace è possibile conoscere anche a quali grandi aziende appartengono la maggior parte dei rifiuti di plastica fotografati dai partecipanti al Plastic Radar: San Benedetto S.p.A., The Coca-Cola Company, Nestlé Italiana S.p.A., Ferrero S.p.A. ed Eurospin Italia S.p.A. “La plastica monouso – ricorda Greenpeace –  una volta usata e gettata via non scompare: si deteriora, si frammenta, diventa micro-plastica, nano-plastica… e resta nell’ambiente anche per secoli. A farne le spese sono quasi sempre gli animali, che, scambiandola per cibo, ne muoiono soffocati. Un bicchiere di plastica può impiegare fino a 50 anni per decomporsi in mare, un flacone fino a 400 anni, una bottiglia fino a 500 anni e un contenitore di polistirolo fino a 1000 anni”. Sarà quindi fondamentale anche un forte impegno da parte delle grandi aziende che dovranno necessariamente trovare soluzioni alternative alla plastica.