Presentato ieri a Roma, dal WWF Italia, il dossier “Italia chiama Europa – L’Ambiente ritrovato”. Nel dossier si ricorda come, sul piano ambientale a carico dell’Italia siano aperte 17 procedure d’infrazione Ue e come il nostro Paese sia sotto sorveglianza con 43 istruttorie Eu Pilot (al primo posto in Europa) aperte per sospetta violazione delle norme ambientali (dato aggiornato al 2017). Ed infatti al 31 dicembre 2018 l’Italia ha pagato oltre 548 milioni di euro di multe per il mancato rispetto della normativa comunitaria, dei quali più di 204 milioni solo per le discariche abusive, oltre 151 milioni per la gestione dei rifiuti in Campania e 25 milioni per il mancato trattamento delle acque reflue urbane. Per fare un confronto con il resto dell’Europa, secondo le statistiche pubblicate dalla Commissione Europea (aggiornate al 2018) le procedure di infrazione complessive in materia ambientale di tutti i Paesi membri sono state 333, di cui 18 in Germania, 19 in Francia, 18 in Austria, 23 in Grecia, 32 in Spagna e 19 in Italia. Ma non è tutto negativo: nel periodo di programmazione 2014-2020, l’Unione Europea ha assegnato complessivamente oltre 4 miliardi di euro per l’agricoltura biologica e le indennità per le aziende agricole nei siti della Rete Natura 2000 (aree tutelate dalla Ue) a valere sui 52 miliardi destinati al nostro Paese nell’ambito della Politica Agricola Comune. Inoltre, va ricordato che, sul piano istituzionale l’80% della legislazione ambientale del nostro Paese è di derivazione comunitaria, con evidenti benefici per l’ambiente e per il benessere dei cittadini e, sul piano economico e sociale, i posti di lavoro verdi abbiano registrato una crescita dal 2000 al 2015 di ben 7 volte superiore a quella del resto dell’economia.