Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Investigativo del Gruppo Forestale di Roma hanno notificato ai gestori della discarica di Malagrotta un sequestro di beni per circa 190 milioni di euro: l’ipotesi di reato contestata a Cerroni e ad altre 5 persone dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma è associazione a delinquere dedita al traffico dei rifiuti. Secondo l’accusa infatti la società E. Giovi che fa capo a Cerroni, non avrebbe gestito correttamente il percolato, che sarebbe stato sempre lasciato a Malagrotta senza sottoporlo ai trattamenti necessari e questo potrebbe aver determinato l’inquinamento delle falde acquifere: “secondo quanto risulta dalle indagini svolte dalla procura – scrive il gip di Roma Costantino De Robbio – tali prescrizioni (n.d.r. l’emungitura dei liquidi prodotti dai rifiuti) non sono state rispettate e la E.Giovi srl ha fittiziamente dichiarato di avere compiuto le operazioni di emungitura per evitare di sostenere i rilevanti costi delle operazioni.”