Nelle scorse settimane la Commissione Europea ha trasmesso al Consiglio e al Parlamento Europeo una Relazione sui “Prezzi e costi dell’energia in Europa” (che pubblichiamo per intero a fondo pagina) nella quale si ribadisce come il settore dell’energia e la politica energetica stanno evolvendo per consentire la transizione verso l’energia pulita. L’UE e i suoi Stati membri stanno infatti definendo piani e strategie per raggiungere, entro il 2030, gli obiettivi concordati in materia di energia e di clima; l’organizzazione dei mercati del gas e dell’energia elettrica sta evolvendo e i possibili miglioramenti sono in fase di attuazione.L’analisi delle tendenze dei prezzi consente di valutare la concorrenza e i rapporti tra produttori e consumatori nei mercati dell’energia. L’analisi delle tendenze dei costi permette invece di valutare l’impatto sulla povertà energetica, sulla competitività industriale e sull’accessibilità economica dell’energia in
generale nonché l’efficienza dell’organizzazione dei mercati. La Relazione evidenzia purtroppo la volatilità attuale dei prezzi dell’energia, in particolare i prezzi dei combustibili fossili stabiliti a livello mondiale, i cui recenti aumenti hanno
un’incidenza significativa sull’economia dell’UE e determinano un rincaro della bolletta energetica dell’Unione, problema che investe soprattutto l’Italia: nelle classifiche infatti il nostro paese si piazza sempre nei primi posti nei livelli dei prezzi finali dell’elettricità e del metano. Addirittura primo tra i paesi del G20 in quelli dell’elettricità all’industria. Amaro primato e segno del fallimento della politica energetica nel voler ridurre il ‘gap di costo’ dell’energia.