ISPRA: SOLO UN QUARTO DEI SITI DI INTERESSE NAZIONALE CONTAMINATI E’ STATO BONIFICATO

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Solo su un quarto dei 41 Siti di interesse nazionali italiani (Sin), cioè le aree inquinate più grandi e da bonificare, sono stati avviati o completati. Su due terzi di questi siti, è stato fatto soltanto uno studio preliminare. Lo ha rivelato il presidente dell’Ispra (il centro studi del Ministero dell’Ambiente), Stefano Laporta, in audizione alla Commissione bicamerale sulle ecomafie. Con il termine “sito contaminato” ci si riferisce a tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane pregresse o in corso, è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee tale da rappresentare un rischio per la salute umana. “Abbiamo censito 29.700 siti regionali che sono entrati in procedura di bonifica: il 50% di questi ne sono usciti perché sono stati bonificati oppure perché sono state svolte indagini che hanno dimostrato che non erano contaminati” ha aggiunto Fabio Pascarella, responsabile Area siti contaminati dell’Ispra. Ispra, rispetto ai siti regionali, sta lavorando a un “database, implementandolo di anno in anno ed è al lavoro per costruire un applicativo per gestire i dati“. Per quanto riguarda i siti contaminati  Pascarella ha spiegato: “Il nostro ruolo vuole essere il più propositivo possibile – ha spiegato Pascarella – I dati relativi al 2017 riguardo alle aree a terra solo sul 47% delle superfici sappiamo lo stato di avanzamento, nel 66% ci sono piani di caratterizzazione, nel 12% sono stati fatti interventi variabili dalla bonifica alla messa in sicurezza e solo per il 15% il procedimento è concluso. La situazione è simile per le aree a mare”. Secondo i responsabili dell’Ispra ci sono una serie di “criticità” per cui i siti di interesse nazionale non riescono a decollare: “si tratta di siti complessi come contaminazione, c’è la pressione della popolazione e c’è un problema di multiproprietà oltre a molti siti orfani per cui non si riesce a individuare il soggetto responsabile“. I Sin sono in tutte le regione italiane, tranne il Molise. Fra i più noti ci sono la Val Basento in Basilicata, Gela in Sicilia, Crotone in Calabria, Bagnoli in Campania, il fiume Sacco in Lazio, Porto Torres in Sardegna, Terni in Umbria, Porto Marghera in Veneto.