Negli ultimi dieci anni e cioè dal 2010 al 2019, gli investimenti nelle energie rinnovabili, guidati dal solare, hanno superato i 2.500 miliardi di dollari a livello globale. Sono i numeri elaborati nel rapporto “Global Trends in Renewable Energy Investment 2019” commissionato dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e pubblicato in vista del vertice sull’azione globale per il clima dell’Onu, il 23 settembre prossimo. La Cina è stata di gran lunga il principale investitore nella capacità di energia rinnovabile in questo decennio, avendo impegnato 758 miliardi di dollari tra il 2010 e la prima metà del 2019, con gli Stati Uniti al secondo posto a 356 miliardi di dollari e il Giappone terzo a 202 miliardi di dollari. L’Europa nel suo insieme ha investito 698 miliardi di dollari in capacità di energie rinnovabili nello stesso periodo, con la Germania che ha contribuito maggiormente, 179 miliardi, e il Regno Unito, 122 miliardi. L’Italia si piazza al settimo posto con 82 miliardi di dollari. Nel 2018 le energie rinnovabili hanno generato il 12,9% dell’elettricità globale (rispetto all’11,6% del 2017), evitando 2 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. “Investire nelle energie rinnovabili vuole dire investire in un futuro sostenibile e redditizio, come ha dimostrato l’ultimo decennio di incredibile crescita delle energie rinnovabili – ha osservato Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma ambientale delle Nazioni Unite – Ma non ci possiamo permettere di essere soddisfatti. Le emissioni del settore energetico globale sono aumentate di circa il 10% in questo periodo. È chiaro che dobbiamo accelerare rapidamente il passaggio globale alle energie rinnovabili se vogliamo raggiungere gli obiettivi internazionali in materia di clima e sviluppo“.