IL 4 LUGLIO A ROMA PRESENTAZIONE DI ECOMAFIA 2019

1 View

Giovedì 4 luglio presso la Sala Capitolare di Palazzo della Minerva in Piazza della Minerva, 38, (Roma), a partire dalle ore 9,30 verrà presentato il Dossier “Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”. La ricerca, da oltre venticinque anni viene realizzata in collaborazione con tutte le Forze dell’ordine (Direzione investigativa antimafia, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale delle Regioni a statuto speciale), con le Capitanerie di porto e con altri organi di polizia giudiziaria come le Agenzie delle dogane e dei monopoli e negli anni scorsi ha messo in luce i numeri davvero impressionanti dell’illegalità ambientale:  il 2017 – ad esempio – ha registrato un aumento del 18,6% degli illeciti ambientali rispetto all’anno precedente, sommando un totale di 30.692 reati contestati dalle Forze dell’ordine. Ciò significa che sono stati verbalizzati più di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Il numero maggiore di reati è stato contestato nel ciclo dei rifiuti (23,8%): lo smaltimento illegale di rifiuti industriali è il più pericoloso campo d’attività delle ecomafie ed uno tra i business illegali più redditizio.
Anziché essere trattati e gestiti secondo le norme, che ne assicurano lo smaltimento in regime di sicurezza ambientale e sanitaria, i rifiuti speciali vengono nascosti  e così avvelenano l’aria, contaminano le falde acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole. “Il Rapporto ecomafie 2019 – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente, nel corso di un’intervista televisiva ad un’emittente calabrese – racconterà come l’ecomafia sia viva e vegeta e lotta contro di noi in maniera poco visibile. Negli anni Ottanta, l’ecomafia guadagnava sulla gestione delle discariche. Poi, si è specializzata investendo in soluzioni più raffinate. Oggi opera dunque anche nella filiera del riciclo. In una parola, ha cambiato pelle. Sarà questa la nuova frontiera del contrasto all’ecomafia.