Greta Thunberg, ricevuta martedì scorso dall’Assemblea Nazionale di Parigi, continua a dividere e a far discutere e stavolta ad attaccarla è stata una parte del Parlamento francese: un deputato l’ha accusata di volere “una dittatura dell’emozione facendo credere che siamo alla fine del mondo”, un altro le ha detto: “Se vuoi cambiare il mondo, Greta, vai a scuola”, altri ancora l’hanno definita “Guru apocalittica” e “Nobel della paura”. La ragazzina non si è scomposta più di tanto e ha replicato: “Siamo diventati i cattivi a cui spetta dire cose non facili, perché nessuno osa o vuole farlo. Per questo riceviamo una marea di odio e minacce. Deputati e giornalisti ci prendono in giro, mentendo sul nostro conto. Dite che noi ragazzi esageriamo. Che siamo degli allarmisti. Non volete ascoltarci? Pazienza. Ma ascoltate gli scienziati. Per rispondere consiglio di leggere l’ultimo rapporto dell’Ipcc: contiene tutto ciò che affermiamo”. Il Rapporto Sr15 – che risale all’ottobre 2018 e che uno studio realizzato da un gruppo di lavoro formato da 91 esperti provenienti da 40 Paesi – era stato commissionato all’Ipcc durante la Cop 21 di Parigi del 2015 e le conclusioni erano state a dir poco allarmanti, in pratica: “Agire ora, o sarà la catastrofe climatica”. Ed è proprio partendo dai risultati emersi dal Rapporto dell’Ipcc che la Thunberg ha affermato: “Se entro il 2030 non facciamo nulla, saremo probabilmente in una posizione in cui avremo passato un punto di non ritorno e non saremo più in grado di fare retromarcia sui cambiamenti climatici.”