Nel corso della prima giornata della sesta edizione dell’EcoForum, organizzato da Legambiente, di cui abbiamo già scritto ieri, è stato presentato il dossier RIFIUTI ZERO, IMPIANTI MILLE a cura dell’Ufficio Scientifico dell’associazione. Secondo quanto emerge dal dossier nel 2017 erano attive in Italia 383 discariche per rifiuti urbani e speciali, dove sono stati smaltiti quasi 20 milioni di tonnellate di rifiuti, rispetto a 1.700 impianti della filiera del riciclo (per plastica, carta, vetro, acciaio, alluminio, legno, la frazione organica dei rifiuti o la raccolta degli oli minerali usati) con un rapporto di uno a 4, che per Legambiente è “assolutamente inadeguato di fronte alla sfida per l’economia circolare del nostro Paese“. Inoltre il costo di smaltimento in discarica nel 2013 mediamente si pagava circa 90 euro/tonnellata, oggi la cifra è salita a circa 110 euro/tonnellata, un costo che Legambiente giudica decisamente troppo basso. La soluzione? “Il paese deve archiviare definitamente la stagione del monopolio delle discariche – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani- ma per farlo concretamente e su tutto il territorio nazionale deve utilizzare la leva economica e costruire l’alternativa impiantistica. È arrivato il momento di cambiare la legge sull’ecotassa per lo smaltimento in discarica per tartassare questo vecchio sistema di gestione dei rifiuti, ma è fondamentale anche costruire nuovi impianti di riuso e riciclo dei rifiuti spesso osteggiati come se fossero impianti inquinanti. Sbaglia chi pensa che l’opzione rifiuti zero in discarica corrisponda alla costruzione di zero impianti, quando in realtà se ne devono costruire mille nuovi”. “La gestione dei rifiuti in Italia – ha spiegato Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto Club – sta diventando paradossale e la forbice tra quanto si potrebbe fare e la realtà si sta allargando troppo. Ci sono zone e città del nostro Paese, a partire dalla Capitale, in cui non si riesce nemmeno a togliere i rifiuti urbani dalle strade e invece l’innovazione tecnologica e le concrete esperienze realizzate in altri territori, si pensi all’esempio positivo di Milano, sono lì a dimostrare che una gestione intelligente può trasformare il problema-rifiuti in risorsa e che recuperare materia è possibile e conveniente”. Fra le altre priorità segnalate nel corso del Forum ci sono la realizzazione in ogni regione degli impianti necessari per il recupero di materia e il riuso dei rifiuti e la velocizzazione dell’iter di approvazione dei decreti End of Waste per semplificare il riciclo.
DOSSIER RIFIUTI ZERO IMPIANTI MILLE