Questa notte a Bruxelles il Consiglio, il Parlamento e la Commissione hanno raggiunto l’accordo sulla direttiva RED II, che stabilisce gli obiettivi per il 2030 sulle energie rinnovabili. Parzialmente accolte le mozioni che richiedevano un incremento al 35% della quota di rinnovabili che viene stabilita al 32%, con la possibilità di ridiscuterla a rialzo già tra 5 anni, nel 2023. Viene anche stabilito il target al 14% dell’uso di combustibili rinnovabili per l’autotrazione, di cui il 3,5% minimo di seconda o terza generazione, stop all’olio di palma al 2030 e dal 2020 non sarà più possibile incrementare la quota di biocombustibili di prima generazione.
Possiamo dirci soddisfatti? Si, gli obiettivi posti sono sufficientemente sfidanti e non irraggiungibili, inoltre la possibilità di revisione nel 2023 consentirà di adattare il target allo sviluppo tecnologico che, in un settore ancora giovane, non ha ancora espresso tutte le reali potenzialità.
Ora si attende che vengano adottate anche le risoluzioni sull’efficienza energetica su cui alcuni stati pongono veti speriamo superabili. L’effetto combinato della riduzione dei consumi e dell’incremento della produzione rinnovabile potrà garantire ancora all’Europa uno sviluppo economico sostenibile.