“Vi ricordate la legge SalvaMare? È un altro tassello che si è fermato a causa della crisi di governo. Bene, la macchina è ripartita alla grande, e posso finalmente annunciare che il 14 ottobre sarà incardinata in Aula per la discussione parlamentare“. Lo ha scritto il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulla sua pagina Facebook. I pescatori, una volta approvata la legge, potranno quindi portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti, mentre finora erano costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto anche pagare per lo smaltimento. Il Mediterraneo, è tra l’altro particolarmente esposto al problema della plastica, in quanto si tratta di un mare semichiuso: si calcola che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica al suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati, più grandi di venticinque centimetri, sono di plastica, il 41% di questi sono buste e frammenti e come ricordano i ricercatori, nel Mar Mediterraneo 134 specie animali sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco. Il post di Sergio Costa si conclude con una sollecitazione a deputati e senatori: “Sono persuaso che tale legge sarà accolta e resa ancora più completa grazie al lavoro dei parlamentari, a cui qui rinnovo la mia gratitudine. Voglio fare loro un appello: il Paese ha bisogno della legge migliore che si possa avere. È il momento di osare: osate“.