Il Cura Italia, il primo decreto del governo Conte nato per affrontare l’emergenza Coronavirus, si avvia ad avere il via libera dell’Aula del Senato. Dopo aver ottenuto l’ok della Commissione Bilancio, la discussione generale di ieri avrebbe portato ad un voto di fiducia sul maxi-emendamento interamente sostituivo del lavoro fuoriuscito dalla commissione. I lavori si sposteranno poi alla Camera dove dovrà essere votato nuovamente per essere convertito in legge entro il 16 maggio.
Alcune novità hanno riguardato il settore ambientale ed energetico. La più importante è la proroga, dal 31 marzo al 31 ottobre del 2020, per l’emanazione da parte delle Regioni della disciplina sulle modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. Il DL Semplificazioni aveva infatti stabilito il passaggio alle Regioni della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni di sfruttamento o in casi di decadenza o rinuncia per la riassegnazione ma, a causa dell’emergenza Covid, molte regioni non sono riuscite a legiferare nel termine previsti nel DL rischiando di perdere un’opportunità importante per avere importanti ritorni in termini economici ed energetici.
L’emendamento prevede inoltre che per le Regioni interessate dalle elezioni regionali del 2020 (Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta.), il termine sia ulteriormente prorogato di 7 mesi decorrenti dalla data di insediamento del nuovo Consiglio regionale. L’emendamento quindi prevede uno slittamento dei vari termini in merito ai passaggi alla procedura di assegnazione.
Un’altra novità importante riguarda il nuovo bando per l’accesso agli incentivi per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW facenti parte di imprese agricole o di allevamento, che, sulla base dell’emendamento, prevede come scadenza di pubblicazione il 30 settembre di quest’anno. Nella proposta di modifica si mette in chiaro che l’alimentazione dell’impianto deve derivare per almeno l’80% da reflui e materie derivanti da aziende agricole realizzatrici e per il restante 20% da loro colture di secondo raccolto.
Sempre sul settore biogas, una proposta di modifica prevede aiuti al settore lattiero che, a causa anche del blocco delle esportazioni conseguenza dell’emergenza Covid, risente di un forte calo delle vendite con il conseguente aumento di prodotto stoccato. L’emendamento prevede che “al fine di garantire la più ampia operatività delle filiere agricole ed agroindustriali, le Regioni e le Province autonome, agevolano l’uso di latte, prodotti a base di latte, prodotti derivati dal latte, sottoprodotti derivanti da processi di trattamento e trasformazione del latte negli impianti di digestione anaerobica del proprio territorio regionale, derogando, limitatamente al periodo di crisi, alle ordinarie procedure di autorizzazione definite ai sensi del dlgs n. 387 del 2003 per l’uso e la modifica delle biomasse utilizzabili”.
Diverse novità ci sono state anche nell’ambito del trasporto pubblico. Un ulteriore emendamento del Pd ha previsto la messa in sicurezza del tpl garantendo “che non venissero decurtate le risorse alle aziende che sono state costrette a ridurre le corse a causa dell’emergenza sanitaria”, ha sottolineato in una nota Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti della Camera. “Si tratta di un provvedimento che evita il tracollo delle aziende italiane del settore e salvaguardia i lavoratori del Tpl, che ogni giorno assicurano la continuità di un servizio essenziale”.
Tra gli emendamenti accolti dal Senato c’è anche la proroga dei termini ad alcuni decreti legislativi all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera. Tutti i provvedimenti con scadenza tra il 10 febbraio e il 31 agosto 2020 “sono prorogati di tre mesi, decorrenti dalla data di scadenza di ciascuno di essi per i termini non scaduti alla data di entrata in vigore della presente legge”. Mentre i dlgs ,“il cui termine di adozione sia scaduto alla data di entrata in vigore del Cura Italia, possono essere adottati entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge”.