Nimby – secondo la definizione che ne dà la Treccani – è “un’espressione (Not In My Back Yard in italiano non nel mio giardino) coniata negli anni 1980, attribuita a W. Rodger dell’American Nuclear Society e legata al politico inglese N. Ridley (1929-1993), che fu segretario di Stato del partito conservatore per l’ambiente. Identifica l’opposizione di uno o più membri di una comunità locale a ospitare opere di interesse generale sul proprio territorio, pur riconoscendone, a volte, la desiderabilità sociale (l’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, una scuola, un centro commerciale, un ospizio, grandi vie di comunicazione ecc.).” In Italia sono oltre 300 gli impianti e le infrastrutture osteggiate a livello nazionale e territoriale da politica, istituzioni e comitati di varia natura. Per questo contrastarequello che Fise Assoambiente definisce come “una sindrome che frena la realizzazione delle opere necessarie per lo sviluppo e il rilancio industriale nazionale” l’associazione che riunisce le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, ha istituito il premio PIMBY (Please In My Back Yard) Green. “L’acronimo NIMBY, nato per descrivere il rifiuto da parte delle comunità locali verso nuove infrastrutture,” dichiara il Presidente FISE Assoambiente Chicco Testa “descrive oggi un fenomeno decisamente più complesso che vede spesso come attore principale la politica, enti pubblici, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria e sindacati. È tempo di superare questo egoismo territoriale, evolvendo verso un atteggiamento ‘PIMBY’, con cui si metta il proprio territorio al servizio di una comunità più ampia e si consenta al nostro Paese di seguire la strada intrapresa da altre nazioni, specialmente del Nord Europa, che spesso identifichiamo come modelli virtuosi da seguire.” Ad essere premiate saranno pubbliche amministrazioni, imprese e giornalisti che si sono distinti nel campo di energia, gestione rifiuti, trasformazioni del territorio, per: la realizzazione di impianti tecnologicamente avanzati; il confronto, il dialogo e la partecipazione tesa a creare coinvolgimento positivo e responsabile dei cittadini; la pubblicazione di articoli e contenuti scientifici che hanno contribuito a diffondere un’informazione trasparente e scientifica contraria all’opposizione aprioristica a qualsiasi opera. Le iscrizioni sono aperte e le candidature dovranno essere inviate entro il 31 maggio 2019 a assoambiente@assoambiente.org