CLIMA: PESSIME NOTIZIE DAL RAPPORTO BROWN TO GREEN

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Nessuno dei Paesi del G20, Italia compresa, è sulla giusta strada per raggiungere gli obiettivi indicati dall’accordo sul clima del 2015, ovvero contenere l’aumento della temperatura media globale entro 2 gradi centigradi, meglio 1,5, rispetto al periodo pre-industriale. Nel Gruppo dei 20 la maglia nera va all’Australia ma anche le performance dell’Italia sono da migliorare per le emissioni nei trasporti e nell’edilizia. Emerge dal report annuale “Brown to green” di Climate Transparency, rete internazionale di ricercatori e ambientalisti. Secondo lo studio, le emissioni globali sono aumentate ancora una volta l’anno scorso; le emissioni di biossido di carbonio legate all’energia sono aumentate dell’1,8% nei 19 Paesi industrializzati e nelle economie emergenti che compongono il G20, vale a dire Argentina, Australia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Corea del Sud, Turchia e Stati Uniti.  Per quanto riguarda l’Italia, il rapporto spiega che in generale le emissioni di gas serra pro capite nel 2016 sono state 6,8 tonnellate lievemente sotto la media del G20 di 7,5 con un trend dal 2011 di -16%. Ma le emissioni pro capite dei trasporti (1,67 tonnellate di CO2 nel 2018) e quelle provenienti dal settore edilizio (inclusi riscaldamento, cucina e consumo di elettricità per un totale di 1,8 tonnellate di CO2 a testa nel 2018) sono superiori alla media del G20. Dal 2001 al 2018 l’Italia ha perso 299 chilometri quadrati di boschi (-3,2% dal 2000). Secondo i ricercatori che hanno preso parte allo studio, l’Italia come soluzioni verso il futuro è invitata a tagliare le sovvenzioni ai combustibili fossili “entro e non più tardi” il 2025.

REPORT BROWN TO GREEN 2019