IL MARCHIO AUSTRIACO JENBACHER CAMBIA PROPRIETA’

Dopo mesi di trattativa, il colosso GE vende il marchio austriaco Jenbacher – e il meno conosciuto in Italia Waukesha –  al fondo Advent International per 3.25 miliardi di dollari.

La notizia della volontà della GE di uscire dal settore dei motori a gas è cominciata a trapelare agli inizi del 2018, con voci che si sono rincorse tra gli operatori per 6 mesi. Alla fine, Advent è prevalso su Cummins (altro marchio di motori americano) e KKR (operatore internazionale di global Investments), gli ultimi due concorrenti rimasti al tavolo di trattativa.

L’operazione rientra nella ristrutturazione del Gruppo GE da parte dello Chief Executive, John Flannery’s, che prevede cessioni di assets per complessivi 20 miliardi di dollari, come si legge sulla stampa.

GE ha condotto la Jenbacher per 15 anni, dal 2003, sviluppandone i motori e il marchio nell’ambito della sua offerta di prodotti per la produzione di energia che comprende, tra le altre, l’italiana Nuovo Pignone.

Ora GE cede la mano alla Advent che gestisce un portafogli di investimenti di oltre 40 miliardi di dollari.

Cosa succederà adesso? E’ presto per dirlo, ma sicuramente il settore che la stessa GE chiama “distributed power” è in costante crescita nel mondo sia in ambito cogenerativo, che di utilizzo di fonti rinnovabili, fino alla realizzazione di micro-reti alimentate a gas o diesel.

Per approfondire: https://www.reuters.com/article/us-general-electric-jenbacher/advent-to-acquire-ges-distributed-power-business-for-3-25-billion-idUSKBN1JL1NA

IL NUOVO REGOLAMENTO MADE GREEN ITALY

Dal 13 giugno scorso è in vigore il nuovo regolamento Made Green Italy che era stato previsto dal Collegato ambientale (Legge 28 dicembre 2015, n. 221) nel quadro delle iniziative di promozione della green economy.

Con il Made Green Italy il Ministero dell’Ambiente intende perseguire i seguenti obiettivi:

  • Promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo e contribuire ad attuare le indicazioni della strategia definita dalla Commissione Europea.
  • Stimolare il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che questi generano durante il loro ciclo di vita.
  • Favorire scelte informate e consapevoli da parte dei cittadini, nella prospettiva di promuovere lo sviluppo del consumo sostenibile, garantendo la trasparenza e la comparabilità delle prestazioni ambientali di tali prodotti.
  • Rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo che distingue i prodotti, attraverso l’adozione del metodo PEF – Product Environmental Footprint come definito nella Raccomandazione 2013/179/CE e s.m.i, e associandovi inoltre aspetti di tracciabilità, qualità ambientale, qualità del paesaggio e sostenibilità sociale.
  • Definire le modalità più efficaci per valutare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti del sistema produttivo italiano, al fine di sostenerne la competitività sui mercati nazionali e internazionali.
  • Valorizzare le esperienze positive di qualificazione ambientale dei prodotti di cluster di piccole imprese, attraverso l’adozione di misure atte ad agevolare l’adesione allo Schema “Made Green in Italy” da parte di gruppi di imprese.

Lo schema Made Green in Italy prevede che si stabiliscano regole per valutare l’impronta ambientale di un certo prodotto, in modo da consentire trasparenza e comparabilità nell’ambito dello stesso comparto di attività, considerando tutto il suo ciclo di vita: dalla fase estrazione delle materie prime ai processi di produzione, passando per la distribuzione e il conseguente uso da parte dei consumatori, fino alla gestione del fine-vita.

Il testo del Regolamento lo potete trovare su:
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/05/29/18G00078/sg

IL MINISTRO COSTA AL CONSIGLIO EUROPEO SULL’AMBIENTE

Prima uscita europea per il nostro Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (@SergioCosta_min) che direttamente dal suo profilo twitter – sul quale ricorda sempre l’hashtag #iosonoambiente – ha reso noto il tenore del suo intervento: “L’Europa deve occuparsi dell’acqua con una Direttiva specifica e garantire a tutti il diritto ai servizi idrici e igienico sanitari. La fornitura di acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non siano soggetti alle logiche del mercato unico e i servizi idrici siano esclusi da qualsiasi liberalizzazione perché l’acqua è bene comune e un diritto umano essenziale”.

MARE “MOSTRUM”: IL DOSSIER DI LEGAMBIENTE

Presentati in questi giorni i dati di “Mare Mostrum“, il dossier di Legambiente sulle infrazioni che stanno distruggendo i nostri mari. Fanalino di coda, con il triste primato degli illeciti commessi, è la Campania dove le infrazioni contestate sono state 2.715,  con un incremento rispetto all’anno precedente dell’ 4,7%. Sette reati al giorno, quindi, spesso legati a scarichi fognari abusivi o sversamenti illegali di liquami e rifiuti, oltre all’abusivismo edilizio, alla pesca di frodo e al diportismo selvaggio, con motoscafi e moto d’acqua che avvicinandosi troppo alla riva mettono a repentaglio l’incolumità dei bagnanti,. Su scala nazionale quasi il 50% dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, oltre la Campania, troviamo Puglia, Sicilia e Calabria, al quindo posto il Lazio. Inoltre Legambiente denuncia che oltre che per questi reati, i  diritti dei cittadini continuano a non essere garantiti anche sul fronte dell’informazione e dell’accesso ai tratti di spiaggia liberi.

ENTERPRISE EUROPE NETWORK

Oggi vogliamo presentarvi la ENTERPRISE EUROPE NETWORK: la rete europea che aiuta le PMI a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi. Perché ve ne parliamo? Perché proprio in questi giorni, ad Anacapri si sta svolgendo BE-Mat, primo evento dedicato a materie prime, materiali avanzati ed economia circolare a cui hanno partecipato ricercatori, startup e imprese di 11 paesi. Nel corso della manifestazione è emerso come il corretto utilizzo delle materie prime sia diventato cruciale per le sfide tecnologiche del prossimo futuro  e come il settore dei materiali avanzati sia destinato ad avere un crescente ruolo strategico, viste le risorse messe a disposizione dall’Unione europea: ad l’Horizon 2020 Work Programme può contare su 140 milioni di euro per il 2018 e 155 per il 2019, destinati ai bandi relativi all’economia circolare e le materie prime.

RINNOVABILI: PER RAGGIUNGERE NUOVI OBIETTIVI UE ALL’ITALIA SERVONO ALTRI 17 MILIARDI

Dopo l’accordo appena siglato da Commissione, Consiglio e Parlamento Ue sulle rinnovabili, l’Italia sarà costretta ad investire altri 17 miliardi di euro sulle rinnovabili. oltre i 70 che erano stati previsti dalla Strategia energetica nazionale, che era stata approvata sul finire della scorsa legislatura. Secondo quanto riportato da La Repubblica “la quota di generazione di fonti rinnovabili sui consumi elettrici dovrà passare dal 55 al 65% e la generazione totale da 184 a 218 terawattora”. Per raggiungere i nuovi obiettivi fissati dalla UE, nel periodo 2018-2030, occorreranno investimenti per circa 87 miliardi di euro e si passerà così da un esborso annuo di 5,4 miliardi di euro previsti dalla SEN ad una spesa annua di 6,7 miliardi.

STOP AMIANTO: LA NUOVA CAMPAGNA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

E’ partita la nuova Campagna del Ministero dell’Ambiente STOP AMIANTO. “Dobbiamo mettere in campo le migliori tecnologie e lavorare con i progetti di eccellenza italiani in questo settore. Non possiamo più aspettare” ha dichiarato il ministro Costa che ha aggiunto come sia arrivato il momento di cambiare la normativa, che risale ormai a 25 anni fa, dal momento che sono circa 32 milioni le tonnellate di amianto ancora sparse per il Paese.

AMIANTO: NEL 2017 IN ITALIA MORTI IN AUMENTO

I dati contenuti nel ‘Libro Bianco delle morti di amianto in Italia’, dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) sono davvero allarmanti: nel 2017 in Italia i morti per amianto, 6.000 in totale: 3.600 per tumore polmonare, 1.800 per mesotelioma e 600 per asbestosi (malattia polmonare cronica provocata dall’inalazione di fibre contenute nell’amianto). E non solo: ancora 40 milioni le tonnellate di amianto da bonificare e circa 1 milione i siti contaminati, sia edifici privati che pubblici, tra cui 2.400 scuole, 250 ospedali e 1.000 tra biblioteche ed edifici culturali. Quello che colpisce, oltre i dati riportati dall’Osservatorio, è quanto poco spazio trovino sugli organi di informazione notizie come questa.