ENERGIE RINNOVABILI: A BRUXELLES RAGGIUNTO ACCORDO SU DIRETTIVA RED

Questa notte a Bruxelles il Consiglio, il Parlamento e la Commissione hanno raggiunto l’accordo sulla direttiva RED II, che stabilisce gli obiettivi per il 2030 sulle energie rinnovabili. Parzialmente accolte le mozioni che richiedevano un incremento al 35% della quota di rinnovabili che viene stabilita al 32%, con la possibilità di ridiscuterla a rialzo già tra 5 anni, nel 2023. Viene anche stabilito il target al 14% dell’uso di combustibili rinnovabili per l’autotrazione, di cui il 3,5% minimo di seconda o terza generazione, stop all’olio di palma al 2030 e dal 2020 non sarà più possibile incrementare la quota di biocombustibili di prima generazione.
Possiamo dirci soddisfatti? Si, gli obiettivi posti sono sufficientemente sfidanti e non irraggiungibili, inoltre la possibilità di revisione nel 2023 consentirà di adattare il target allo sviluppo tecnologico che, in un settore ancora giovane, non ha ancora espresso tutte le reali potenzialità.
Ora si attende che vengano adottate anche le risoluzioni sull’efficienza energetica su cui alcuni stati pongono veti speriamo superabili. L’effetto combinato della riduzione dei consumi e dell’incremento della produzione rinnovabile potrà garantire ancora all’Europa uno sviluppo economico sostenibile.

Energie rinnovabili: l’Italia in ambito europeo propone il 35% come obiettivo per il 2030

Ieri al Consiglio Energia, in ambito europeo, il rappresentante italiano ha preso posizione a sostegno dell’obiettivo 2030 di raggiungimento del 35% di fonti di energia rinnovabile e di efficienza energetica. Un plauso si è elevato da tutte le associazioni di categoria italiane e da tutti noi operatori. Ricordiamo che precedentemente la Commissione aveva proposto lo stesso obiettivo al 27%. È giusto essere ambiziosi e ci stringiamo tutti intorno al nuovo Ministro che dovrà ora varare i provvedimenti concreti – che per vari motivi da due anni latitano – necessari a rendere questo sogno realtà. Aspettiamo fiduciosi.

SIAMO GIA’ IN PIENA TRANSAZIONE ENERGETICA?

Con la vendita della raffineria di Augusta, anche la EXXONMOBIL esce quasi definitivamente dal settore dei carburanti per autotrazione in Italia. Dopo aver venduto le stazioni di servizio – che però possono continuare a mantenere il nome ESSO a differenza di quanto già avvenuto in passato con Shell e Mobil – la società statunitense cede agli algerini della Sonatrach una delle più importanti raffinerie del Mediterraneo, rimanendo però ancora in quota di partecipazione nella raffineria di Trecate.
Cosa si può intuire da questo passaggio di consegne? Per prima cosa, certamente, che le attività di raffinazione stanno piano piano strategicamente concentrandosi nelle mani delle compagnie di bandiera dei Paesi produttori di petrolio (nella stessa area ad esempio la ERG ha ceduto, 10 anni fa, la raffineria di Priolo alla russa Lukoil). Ma forse (speriamo) c’è di più, ovvero l’intuizione delle grandi compagnie petrolifere che il prossimo futuro sarà GREEN e che bisogna gettare oggi le basi per avere domani un adeguato peso specifico nel settore delle energie rinnovabili, delle biotecnologie e dei servizi agli utenti. Lo hanno capito in molti e tutti, compresa le italiane ENI ed ENEL (ma anche altri), stanno investendo in ogni angolo del mondo nella realizzazione di impianti rinnovabili allo stesso modo in cui passato (e ancora nel presente) si è investito nella prospezione di idrocarburi, creando la rete tecnica e commerciale utile per i futuri sviluppi. Noi siamo spettatori interessati e nel nostro piccolo diamo il nostro contributo. (Mario Gugliotta)