APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DISEGNO DI LEGGE “SALVAMARE”

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Approvato ieri dal Consiglio dei ministri il disegno di legge Salvamare, presentato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il disegno di legge introduce una misura necessaria  contenuta anche nella direttiva europea Marine Strategy – in cui è previsto che nei porti si realizzino delle isole ecologiche per lo smaltimento dei rifiuti, dove i pescatori possano consegnare i rifiuti trovati nelle loro retiI pescatori potranno quindi finalmente portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti (ndr: finora erano costretti a ributtarla in mare per  non incorrere nel reato di trasporto illecito di rifiuti). Finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali, i pescatori, che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato” ha commentato il ministro Costa. “Quella della plastica in mare – ha aggiunto Costa – è un’emergenza planetaria, dobbiamo affrontarla adesso, non si può rinviare. L’Italia, che è bagnata per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione: appena la Direttiva europea sulla plastica monouso sarà pubblicata, approveremo anche noi la legge per dire stop al monouso.” Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge Salvamare “inizia un percorso nuovo, adesso deve andare in Parlamento e il mio appello è: fate presto“, insiste Costa tramite un video pubblicato sul suo profilo facebook: “Facciamo in modo che si possa votare subito perché abbiamo bisogno di questa legge“. D’altra parte la situazione è sempre più drammatica. “Il Mediterraneo è particolarmente esposto al problema della plastica, in quanto si tratta di un mare semichiuso”, sottolinea in una nota il Ministero dell’Ambiente sul Salvamare. “Si pensa che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica al suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati, più grandi di 25 centimetri, sono di plastica, il 41% di questi sono buste e frammenti”. Secondo un report del Wwf l’Italia è il terzo paese del Mediterraneo a disperdere più plastica nel mare con 90 tonnellate al giorno e l’indagine Beach litter fornisce un altro dato sconfortante: Legambiente nel 2018 ha recuperato 48.388 rifiuti in 78 spiagge italiane per un’area complessiva di 416.850 mq e una media di 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Diametralmente opposte le reazioni Legambiente e Greenpaece rispetto all’approvazione del Salvamare: se per Stefano Ciafani, presidente di Legambiente il disegno di legge rappresenta: “un cambiamento di prospettiva a 180 gradi poiché finora i pescatori rischiavano di essere accusati di traffico di rifiuti e si vedevano quindi costretti a ributtare in mare la spazzatura tirata su con le reti. Ora, invece, saranno incoraggiati a raccoglierli e a portarli in porto, e il loro contributo sarà significativo”, molto critica la posizione di Serena Maso di Greenpeace: “Dopo numerose belle parole e tante promesse sulla lotta all’inquinamento da plastica, pur correggendo un evidente carenza normativa, il ministro Costa di fatto si limita a trasformare i pescatori in spazzini del mare. È chiaro che per risolvere il problema della plastica in mare non si può fare affidamento solo sulle attività dei pescatori. Avrebbe molto più senso abbinare a questo provvedimento l’introduzione di meccanismi stringenti di Responsabilità Estesa dei Produttori (EPR) – continua Maso – Si tratta di uno strumento di politica ambientale con il quale la responsabilità del produttore di un bene e i relativi costi di smaltimento sono estesi alla fase del post-consumo del ciclo di vita di un prodotto, come stabilito dalla Direttiva Europea sulla plastica monouso appena approvata. Servono interventi alla radice del problema che riducano drasticamente l’immissione al consumo di plastica, principalmente usa-e-getta“.